Dopo le novità archeologiche e astronomiche della scorsa settimana che riguardano la fine del mondo, si torna a parlare di Apocalisse. Fino a pochi anni fa, le ipotesi formulate dal celebre scrittore Graham Hancock, sono rimaste nel mero campo delle teorie, ma negli scorsi giorni è stato pubblicato dalla Scuola di Ingegneria dell'Università di Edimburgo, sul giornale University of the Aegean's International Journal of Mediterranean Archaeology, un articolo in cui le teorie di Hancock vengono rivalutate, poiché l'ipotesi che una cometa abbia colpito il nostro pianeta 13.000 anni fa non è così irreale.

Infatti un team di ricerca ha condotto uno studio per elaborare uno scenario dettagliato per ipotizzare cosa accadrebbe al nostro pianeta dopo l'impatto con un asteroide. Andiamo adesso a vedere nel dettaglio la questione.

Apocalisse, comete e archeologia

Durante lo scorso mese sono state decifrate le incisioni su una lastra di pietra ritrovata nel Gobekli Tepe, un tempio edificato circa 11.950 anni fa. La lastra ci parla di un cataclisma apocalittico, che causò la fine del mondo molto tempo fa; ma tutto questo cosa c'entra con le teorie esposte nei libri di Graham Hancock? Lo scrittore nelle sue opere, sostiene che una civiltà molto sofisticata e tecnologicamente avanzata abitava il nostro pianeta.

Questa venne rasa al suolo da una cometa, che colpì la Terra circa 12.000 anni fa. Hancock teme, che nel 2030 la Terra passerà nell'orbita della cometa Encke, che misura 30 chilometri, e che il cataclisma che causò l'ultima fine del mondo possa ripetersi, cogliendoci ancora una volta impreparati.

Pericoli dallo spazio

La NASA monitora costantemente i nostri cieli, anche se poche settimane fa, non ha notato un asteroide che ci ha sfiorato pericolosamente.

Il libro di Graham Hancock, Impronte degli dei, nonostante sia stato bersaglio di molte critiche, ha venduto 9 milioni di copie, ed è stato dichiarato Best Seller dal Sunday Times. Nel 2015 è stato scritto un secondo libro, Il ritorno degli dei, che chiarisce i punti oscuri della prima opera dello scrittore, approfondendo la questione della fine del mondo.

Negli scorsi giorni un altro scienziato di fama internazionale ha lanciato un avvertimento riguardo l'Apocalisse; infatti, secondo Stephen Hawking, dovremmo prepararci ad abbandonare il nostro pianeta in cento anni, poiché i cataclismi che potrebbero condurre la nostra civiltà all'estinzione sono davvero tanti. Come sempre quando si parla di queste questioni sta a voi scegliere in cosa credere, ricordando di non lasciarsi prendere dal panico e di non cedere ad inutili allarmismi.