L'identikit è ben preciso. Nato alla fine degli anni '80, o inizio '90, spesso maschio, con un'enorme voglia di giocare. Pensandoci bene, l'identikit è valido per ogni bambino, e questo perché con le Mini 4wd ci hanno giocato proprio tutti!

Entrate nella memoria dei bambini; e di certo ricordate dai più grandi, se non altro per i capricci dei figli, gli storici #modellini hanno segnato l'infanzia di tanti, e rappresentano un icona senza tempo degli anni '90, al pari dei Beyblade, cui è stata dedicata anche una serie animata; e dei Pokèmon, tornati in gran forma nell'ultimo anno grazie al videogame per smartphone Pokèmon GO.

Ed è forse per questo che suscita tanto dispiacere la notizia della morte del presidente della compagnia, Masayuki #tamiya, morto a 59 anni anche se malato da lungo tempo.

Mr. Tamiya era diventato presidente della compagnia nel 2008, dopo aver esercitato per 4 anni il ruolo di direttore esecutivo senior, ed essere entrato nell'azienda nel 1988. Nipote del fondatore della compagnia, Yosho Tamiya, che ha avviato l'azienda nel 1946, Masayuki Tamiya ha visto l'azienda trasformarsi da impresa familiare a multinazionale a tutti gli effetti, con sedi in tutto il mondo. Dopo l'abbandono del nonno, toccò al padre, Shunsaku Tamiya, e al suo abbandono la presidenza andò a Masayuki.

Un lutto lungo un mese

Il 5 Maggio si sono celebrati i funerali, in forma strettamente privata, mentre il 5 Giugno si terrà un evento di più ampio richiamo per un saluto collettivo, organizzato all'hotel Shizuoka.

Le automobiline Tamiya sono state oggetto del desiderio di collezionisti e semplici appassionati di modellini, oltre che di costruzioni. Giocattoli in box da montare, un po'come il Meccano, e con cui giocare. Negli anni la società ha stretto alcune importanti collaborazioni commerciali, tra cui quella con la scuderia di Formula 1 Lotus, che ha portato sulla scocca delle proprie monoposto il marchio blu e rosso con due stelle bianche, logo della Tamiya.

Oltre alle Mini 4wd, l'azienda ha prodotto diversi modellini militari e non, e si è cimentata anche con automobiline radiocomandate a motore elettrico. Per esaltare ancor di più velocità ed accelerazione delle vetture, divenne addirittura comune la modifica, nel linguaggio automobilistico potremmo tranquillamente parlare di tuning, per spremere al massimo il piccolo motore.

Alle automobili fu dedicata anche una serie animata che riscosse discreto successo negli anni '90.

Con la morte di Masayuki Tamiya si chiude un epoca, anche se le creazioni della sua industria rimarranno nella mente e nel cuore di tutti i bimbi di quegli anni.

Buon viaggio, Mr.Tamiya.