Pilar Olave, attrice cilena di 30 anni, è diventata gravemente allergica al marito, e non solo a lui. Potrebbe sembrare una battuta d'effetto di una commedia incentrata su un rapporto coniugale in crisi, e invece è la verità letterale. Una drammatica condizione che vive dal 2014 quando una fuga di gas ha sconvolto e cambiato la sua vita come il suo matrimonio. Da ben due anni è allettata a causa della sindrome da attivazione dei mastociti sviluppata dopo l'incidente, che la rende allergica, tra le tante cose, anche all'odore del marito.

Per colpa di una fuga di gas è diventata allergica alla vita e al mondo

Quando nel 2014 è accaduto ciò che le ha sconvolto l'esistenza, Pilar era una promettente cantante e attrice residente a Los Angeles, una giovane moglie fresca di nozze a cui la vita sorrideva. Improvvisamente ha cominciato ad avere strani sintomi, apparentemente senza una spiegazione plausibile. Uno stato di annebbiamento e confusione mentale, come di black out, al punto che dimenticava le parti da recitare, non sapeva più dove fosse e pensava di perdere la vista. Poi crampi allo stomaco, emicranie e nausee ogni volta che usava make up o lacca per capelli, prodotti chimici e profumi. Infine, un senso di mancanza di ossigeno e di soffocamento.

Come un'allergia alla vita e al mondo. Ma solo quando il marito Jeff collassò nel loro appartamento di Los Angeles, Pilar pensò che doveva essere nascosto in casa il veleno che a poco a poco, in maniera subdola, li stava uccidendo. I fatti le diedero ragione: dopo una serie di indagini, la compagnia del gas scoprì una perdita non rilevata, proprio sotto la loro camera del letto, causata da tubature corrose da anni, inodore perché era una fuga piccola seppur incessante.

E così più Pilar si sentiva debole e più stava a letto, più si intossicava.

Il pericolo continuo di shock anafilattici

Dopo la scoperta e gli accertamenti, Pilar che soffriva di palpitazioni e senso di soffocamento, a causa dell'avvelenamento ambientale prolungato che aveva privato di ossigeno cervello e polmoni, ha avuto un collasso del sistema immunitario.

Nel tempo e è diventata ipersensibile e allergica a molte cose: cibo, acqua, persone, dispositivi tecnologici ed elettronici. Non riusciva a ingerire nulla, neanche un brodo. Il contatto, un bacio, l'odore del marito, possono provocarle reazioni allergiche fino a violenti shock anafilattici, potenzialmente mortali. Dopo due anni di sessioni in camera iperbarica che le hanno permesso di camminare, parlare e rinforzare il sistema immunitario, di cura con l'ossigeno per guarire organi danneggiati, tessuti e funzioni cerebrali, di isolamento dalla famiglia e dal marito, comincia a stare un pò meglio.

Confinata in casa, un lento percorso di guarigione

La giovane donna, dal 2014 non è più uscita di casa ed è ancora costretta a prendere molti farmaci.

Solo ora comincia a reintrodurre alcuni cibi e a ricevere visite. Ma chi va a trovarla deve indossare vestiti con tessuti speciali, non usare deodoranti o profumi. Da poco può usare il pc perché le faceva star mal tutto ciò che crea un campo magnetico. Vive alla giornata perché la strada della guarigione è ancora lunga e pure costosa. In mancanza di entrate, per pagare le cure, i trattamenti con l'ossigeno, le trasfusioni, i drenaggi linfatici, ha creato un profilo sul sito Internet "Gofund me" in cerca di finanziamenti. Potrebbe durare ancora anni, ma spero che un giorno avrò di nuovo una vita normale", ha detto dalla sua "prigione" domestica con i purificatori dell'aria attivi h 24.