Molti bimbi, si sa, hanno pessime abitudini, come infilarsi le dita nel naso o mangiarsi le unghie. Ebbene, quest'ultima abitudine è forse una delle più pericolose, almeno stando a quanto ha riferito recentemente Sara Guidry, una mamma della Louisiana (Usa). La donna, un giorno, notò qualcosa di strano nella bocca del figlio Kale. Dopo un'indagine più accurata, Sara si rese conto che dalle gengive del minore spuntavano delle unghie. Il caso è riportato su Facebook per sensibilizzare i genitori sul tema. La signora americana ha affermato di aver estratto ben 27 unghie dalle gengive del figlio.

Lo stupore del dentista

Sara Guildry non avrebbe mai immaginato che nelle gengive del figlio vi fossero delle unghie. Anche il ragazzino, a quanto pare, aveva un'abitudine molto diffusa e dannosa. Dopo aver notato tutte quelle unghie nelle gengive di Kale, Sara portò il figlio dal dentista. Questo disse di non aver visto mai una cosa del genere nella sua vita. Probabilmente, il ragazzino non si limitava a mangiarsi le unghie. Ci giocava nella sua bocca. 'Non lasciate che i vostri bimbi si mangino le unghie!', ha scritto Sara su Facebook, postando anche il video delle estrazioni. Le parole della signora americana sono alquanto chiare. Purtroppo, non è facile né per gli adulti, né per i bimbi abbandonare il vizio di mangiarsi le unghie.

La psicologa Francesca Santarelli ha dichiarato che l'onicofagia compare solitamente verso i 4-5 anni e rappresenta un atteggiamento 'compulsivo', ovvero difficile da frenare. Secondo la Santarelli, mangiarsi le unghie è sintomo di un disagio. I bimbi, ad esempio, tendono a mangiarsi le unghie quando sono ansiosi e si trovano in situazioni intollerabili o, comunque, nuove, come la nascita di un fratello o una sorella.

Bimbi che si mangiano le unghie non andrebbero ammoniti

Cosa dovrebbero fare i genitori per evitare che i figli si mangino le unghie? Beh, innanzitutto non dovrebbero rimproverarli, perché gli ammonimenti non fanno altro che incrementare il loro disagio e la loro insicurezza. Ergo, il problema non si risolve. Mamma e papà, per Francesca Santarelli, devono riuscire a comprendere i figli, che spesso non esprimono i loro disagi a parole ma con atteggiamenti.

L'onicofagia, appunto, è uno dei modi in cui i minori possono esternare le proprie ansie e paure. Bisogna ricordare che i piccoli non vanno rimproverati quando sbagliano ma aiutati, con calma e serenità, a superare gli ostacoli della loro breve esistenza.