Francesco, 7 anni, era ricoverato da mercoledì scorso al Salesi di Ancona in quanto era entrato in coma dopo aver curato una grave otite solo con l'omeopatia. L'ospedale ha segnalato il suo decesso alla procura dei minori per accertare il legame tra la mancata terapia antibiotica e l'aggravarsi delle sue condizioni. Il bimbo, originario di Cagli, in provincia di Pesaro, era stato curato solo con medicinali omeopatici per un'otite bilaterale. Il medico che lo ha seguito è un omeopata pesarese, il dottor Massimiliano Mecozzi, che aveva già in passato curato il piccolo paziente.

Poi però Francesco si era aggravato e mercoledì scorso era stato portato al reparto di rianimazione in coma dopo aver perso conoscenza.

In un primo momento era stato condotto all'ospedale di Urbino dove gli avevano fatto una Tac cerebrale che aveva rilevato danni gravi per cui era stato poi trasferito all'ospedale pediatrico Salesi. Qui i medici hanno tentato un intervento chirurgico per rimuovere un ascesso che si era formato nel tessuto cerebrale: ieri però il direttore sanitario Alfredo Cordoni aveva diffuso un bollettino medico che denunciava la gravità della diagnosi, vista la criticità dei parametri vitali, cardiocircolatori, respiratori ed elettroencefalografici del bambino. Nella giornata di ieri le condizioni del piccolo si sono aggravate ed il primario Santelli ha avviato le procedure per accertare la morte cerebrale.

I giornalisti che assediano l'ospedale sono stati allontanati dalla famiglia di Francesco che li ha accusati di approfittare del loro dolore. Il nonno del bimbo dichiara di voler denunciare l'omeopata per aver causato la morte di suo nipote.

Perché la scelta della medicina omeopatica?

A decidere la cura alternativa erano stati i genitori del piccolo che per questo si erano rivolti al dr.

Mecozzi. Raccontano i genitori che l’otite si era annunciata con i classici sintomi non preoccupanti: mal d’orecchie, febbre bassa e naso chiuso, e dal momento che il piccolo in passato aveva sofferto di otite avevano scelto il medesimo metodo di cura già utilizzato, cioè l'omeopatia. Il papà di Francesco, commerciante di abbigliamento, e la mamma, titolare di un alimentari, hanno deciso per questa terapia in quanto il figlio non usufruiva di antibiotici dall'età di 3 anni e non aveva mai avuto problemi.

Questa volta, però, la scelta è risultata fatale per il piccolo nonostante le rassicurazioni del dottore che lo ha visitato. Invece l'infezione si è estesa senza che il medico si rendesse conto e il bimbo si è indebolito fino al sopraggiungere dello stato di coma.