Nella sera di ieri, martedì 23 maggio, migliaia di persone sono scese a manifestare nelle strade di Chigago (Illinois, Stati Uniti) contro 'la Trump delle società': il colosso dei fast food, McDonald's. Sulla sua nascita è a inizio anno uscito un interessante film dal titolo The Founder con un fantastico Michael Keaton. La protesta, promossa da diversi gruppi tra cui quello degli oppositori alle aziende monocapitaliste in stile Trump e il Fight for 15$ (combatti per 15$), mira a portare equità nel lavoro tra uomini e donne, e un aumento dei Salari da un minimo di 7,25 a 15 dollari l'ora.

La marcia è partita dalla Trump Tower di Chicago, per arrivare poi al Rock'n Roll McDonald's nel centro città, uno dei più importanti flagship store della catena.

'McDonald's come Donald Trump'

Il paragone tra McDonald's e il nuovo Presidente degli Stati Uniti (in visita a Roma in questi giorni) è nato per via dell'atteggiamento sessista del quale Donald Trump è spesso stato tacciato, per non parlare delle cause che le sue aziende affrontano da anni per non garantire praticamente quasi neanche il salario minimo ai propri dipendenti. Questa la dichiarazione di Kendall Fells, l'organizzatrice del movimento Fight for 15$: "Come Trump, McDonald's ruba dal salario dei propri dipendenti (nel senso metaforico che non garantisce loro neanche la paga minima, NdR).

Come Trump, McDonald's evade le tasse. Come Trump, McDonald's molesta le donne".

La posizione del Presidente americano al riguardo in passato è stata molto contraddittoria: ha infatti dichiarato che il salario minimo americano è effettivamente troppo basso, per poi però aggiungere che non dovrebbe esserci proprio uno stipendio minimo (con il rischio quindi che nemmeno il minimo venga pagato, NdR).

Le accuse di molestie alle proprie dipendenti

Inoltre vi è poi il problema della disparità di dipendenti donne rispetto agli uomini e del trattamento che a queste viene riservato: le accuse mosse a McDonald's sono infatti quelle di sottovalutare il genere femminile al punto di inserire solamente pochi membri del gentil sesso nel suo quartier generale, così come nei propri punti di ristoro, e di trattarle in maniera indegna.

Sheerine Alemzadeh, co-fondatrice del gruppo Healing To Action, ha recentemente dichiarato che le donne che lavorano per questa azienda "non dovrebbero temere che per avere un aumento o una promozione debbano accontentare le avances sessuali dei propri datori di lavoro".

Oggi un'altra marcia di protesta

Oggi, proprio mentre scriviamo, sta avendo luogo un'altra marcia di protesta a Oak Brook (un sobborgo di Chicago) contro il colosso dei fast food. Un'unica marcia composta da manifestanti in partenza da Dunkin' Donuts, Wendy's e da altre catene di ristorazione veloce, ai quali si aggiungono i dipendenti dei magazzini di Amazon.

Steve Eastbrook, Amministratore Delegato di McDonald's, ha ieri dichiarato che oggi avrebbe convocato un consiglio con tutti i maggiori soci per capire come indirizzare il problema di queste proteste.