La Siria di Bashar al Assad si sarebbe macchiata di altri atroci crimini contro l'umanità dopo l'utilizzo del gas nervino. A lanciare l'accusa è il Dipartimento di Stato americano. Il Dipartimento americano sarebbe in grado di mostrare delle foto scattate dai satelliti spia e che sarebbero state declassificate, in base alle quali il regime siriano continuerebbe a perpetrare esecuzioni sommarie. Verrebbero giustiziati circa 50 detenuti al giorno, solo nel carcere di Saydnaya. Inoltre si sarebbero modificati interi edifici, per adibirli a forni crematori.

Questo allo scopo di cancellare le prove dello sterminio.

La cosa andrebbe avanti ormai da diversi anni. Infatti le foto satellitari declassificate coprono un periodo che va dal 2013 ad oggi. Ciò conferma, indirettamente, le denunce di simili fatti avanzate lo scorso febbraio da Amnesty International. Le foto non proverebbero in maniera assoluta l'esistenza di forni crematori; ma proverebbero, comunque, un utilizzo degli edifici coerente con quella funzione. Infatti, in una foto del 2015 si vedrebbe il tetto di un edificio liberato dalla neve sciolta a causa del calore sottostante.

L'Assistente del Segretario di Stato per il Medio e Vicino Oriente, Stuart Jones, ha inoltre detto che fonti locali, ritenute attendibili, hanno riferito che molti corpi sono stati sotterrati in fosse comuni.

Secondo Jones, Assad sta sempre più sprofondando in un abisso di depravazione con l'appoggio dell'Iran e della Russia.

La denuncia di Amnesty International

Come dicevamo sopra, Amnesty International aveva denunciato questa situazione già a febbraio, stimando in circa 13 mila le persone giustiziate in un arco di 4 anni dal 2011 al 2015.

E questo solo nella prigione degli 'orrori' di Saydnaya. Queste cifre si basano su un report che Amnesty International ha stilato grazie alle testimonianze di circa 80 testimoni oculari di diversa estrazione, tra cui detenuti, guardie carcerarie, avvocati e anche magistrati, oltre agli esperti locali e esteri.

Oltre ai 13 mila morti solo a Saydnaya, Amnesty International afferma che nel corso del conflitto sarebbero morti almeno 17 mila detenuti.

Ma le torture e le privazioni inflitte nel carcere di Saydnaya supererebbero l'immaginazione umana. I detenuti sarebbero tenuti per giorni senza acqua, né medicine, senza cibo. Inoltre sarebbero sottoposti a torture sadiche e sistematiche.

Stuart Jones, l'Assistente del Segretario di Stato per il Medio e Vicino Oriente ha esortato la Russia di Putin a fare pressione sul regime siriano perché garantisca il rispetto dei diritti umani.