Ogni giorno che passa, sembra che ci si avvicini sempre di più a scoprire quello che i cacciatori di alieni sognano da tempo: la conferma di vita aliena nell’universo. La NASA ha di recente dichiarato che con il lancio del nuovo radiotelescopio James Webb Space Telescope (JWST) è solo questione di tempo prima di riuscire a scovare vita extraterrestre. Secondo alcuni ricercatori però, non solo ci sarebbe vita nell’universo, ma sarebbe addirittura presente nel nostro sistema Sslare. Encelado, satellite di Saturno, Europa, una delle lune di Giove, Plutone e la sua luna Charon, così come Cerere, sono potenziali case per gli extraterrestri stando ad uno studio degli scienziati dell’Università del Texas e dell’l'istituto di ricerca di Southwest Research.

Il processo di sviluppo della vita

I ricercatori credono infatti che la nascita e lo sviluppo della vita siano determinati da un processo chiamato radiolisi, in grado di permetterne potenzialmente lo sviluppo in tutto l’universo. Tutto ciò che serve è un nucleo roccioso e molecole di acqua. Di questi due elementi, secondo gli scienziati, il sistema solare è pieno. Dai risultati dello studio è emerso che i nuclei rocciosi di alcuni pianeti e lune emettono radiazioni in grado di scindere le molecole d’acqua che a loro volta alimentano la vita microbica. "I processi fisici e chimici che seguono la radiolisi rilasciano l'idrogeno molecolare, che è una molecola di interesse astrobiologico", ha dichiarato Alexis Bouquet, il principale autore dello studio.

La radiazione deriva da elementi come l'uranio, il potassio e il torio - tutti trovati in un gruppo di meteoriti rocciosi chiamate condriti.

Dove potrebbe essere la vita exraterrestre

Plutone, così come le lune di Saturno e Giove è costituito da creta. Ciò significa che qualsiasi acqua oceanica che permea la roccia porosa del nucleo potrebbe essere influenzata dalla radiolisi, producendo idrogeno molecolare e composti di ossigeno reattivo, i blocchi di costruzione per la vita.

La NASA è convinta inoltre che su Europa sia presente un grande oceano sotto la superficie ghiacciata e sta preparando una spedizione per scovare la vita aliena. Bouquet ci tiene a sottolineare che le forme di vita che si formano grazie alla radiolisi sono state trovate in ambienti estremi sulla terra, come in una falda acquifera a più di 3 chilometri di profondità in una miniera d’oro dell’Africa. Quindi si prospetta un futuro molto roseo per il primo incontro con vita extraterrestre.