La piccola Tamara, bimba di diciotto mesi di Castelfranco di Sopra, si è spenta ieri pomeriggio in provincia di Arezzo.

La vicenda si è svolta in Piazza Vittorio Emanuele, pieno centro. La bambina è rimasta in auto, con i finestrini chiusi, per sei ore. Residenti e passanti non si sono accorti di Tamara fino a quando non hanno udito l'urlo straziante della madre, Ilaria Naldini, che l'ha trovata morta dopo essere uscita da lavoro, convinta, fino a quel momento, di averla accompagnata all'asilo.

Il massaggio cardiaco di un passante e il defibrillatore del Comune, luogo dove la madre di Tamara lavora come segretaria, non sono serviti a molto.

Inutili anche gli interventi del 118 e dell'elicottero Petaso, il cuore di Tamara aveva smesso di battere già da un po'.

I conoscenti della donna la descrivono come una madre premurosa ed una lavoratrice coscienziosa, anche se un post pubblicato su Facebook rivela una sua probabile condizione di instabilità. Una semplice condivisione che adesso presenta numerosi interrogativi, un articolo del Fatto Quotidiano intitolato: "Maternità e lavoro, perché le donne non ce la fanno più".

La mamma 38enne rischia le accuse di omicidio colposo ed abbandono di minori, e i carabinieri stanno continuando ad ascoltarla in queste ore. Il caso è affidato ad Andrea Claudiani, sostituto procuratore di Arezzo. Probabilmente, la salma della bimba sarà sottoposta ad autopsia.

L'accaduto ha già fatto discutere molto. Massimo Mandò, direttore dell'emergenza urgenza dell'azienda sanitaria di Arezzo, con le lacrime agli occhi, ed allo stesso tempo furioso, ha dichiarato: "Non è il primo caso né l'ultimo che capiteranno. Dobbiamo inventarci qualcosa affinché queste tragedie non accadano più. Bisogna brevettare seggiolini o dispositivi che possano aiutare ed evitare il ripetersi di fatti come quelli di oggi".

Le cronache sono piene di episodi come quello di oggi e molti si danno da fare per evitare altri eventi come questo. Siamo passati dal "salva-bebè" ideato da Fiorivate Tiveron nel 2012, un dispositivo che collega il seggiolino al quadro di comando dell'auto, informando vigili del fuoco e polizia che intervengono per salvare il bambino, al più moderno "Child Reminder Alert" ovvero "Promemoria bimbo in auto" proposto da Waze, applicazione per smartphone.

Il Governo sembra aver preso sul serio quel seggiolino che può trasformarsi in una trappola mortale, promuovendo opuscoli ed iniziative in tutta Italia affinché sciagure come questa non avvengano più.