Venerdì 30 giugno inizierà il processo di appello per Massimo Bossetti accusato in primo grado di essere l’assassino di Yara Gambirasio. Ci sono alcune cose a cui gli inquirenti, durante il processo in primo grado, non hanno dato delle risposte esaurienti, e che riteniamo di analizzare, pur cercando di mantenere la neutralità che chi fa giornalismo dovrebbe avere.

Bossetti ha davvero portato Yara Gambirasio nel campo di Chignolo D’Isola?

Secondo la procura di Bergamo, che lo ha condannato all’ergastolo, fu Massimo Bossetti a rapire Yara Gambirasio e a portarla nel campo di Chignolo D’Isola, dove venne ritrovata tremesi dopo la sua scomparsa.

Il corpo della ragazza si trovava in posizione supina, ed aveva addosso gli stessi abiti del giorno in cui scomparve. La tredicenne, stando alla ricostruzione degli inquirenti, avrebbe tentato di scappare, ma il suo rapitore l’avrebbe aggredita. A sostegno di questa ipotesi, ci sarebbero il terriccio sotto la suola delle scarpe ed un filo d’erba ritrovato stretto nel pugno della vittima. Tale ricostruzione dei fatti è sempre stata contestata dal pool difensivo. Secondo loro appare molto improbabile che Yara sia realmente morta nel campo dove è stata ritrovata, poiché il ciuffo d’erba risultava essere di un tipo molto comune e la vittima avrebbe potuto prenderlo in qualsiasi altro campo. Stesso discorso per quanto riguarda il terriccio sotto le scarpe.

Gli inquirenti per avere la certezza che la ragazza fosse realmente morta nel campo dove venne poi ritrovata, avrebbero dovuto analizzare il terreno sottostante il corpo. La presenza di emoglobina (sostanza che si trova nel sangue di ognuno di noi), unita al filo d’erba avrebbe fugato ogni dubbio, ma non si sa per quale motivo, un test così semplice e di fondamentale importanza non venne mai effettuato.

Il giorno in cui scomparve Yara Gambirasio ed i giorni successivi, i volontari della protezione civile, perlustrarono palmo a palmo, più di una volta, il campo di Chignolo D’Isola, senza però notare nulla. I campi della zona, e delle zone limitrofe, vennero anche sorvolati da elicotteri. Si trattò di una sfortunata coincidenza, o il corpo della ragazza non era in quel campo?

Anche il giardiniere di una ditta confinante con il terreno in questione, dichiarò di essersi addentrato a piedi nella sterpaglia, ma di non aver notato la presenza di alcun cadavere. Dichiarò inoltre che alcuni operai due mesi prima avevano eseguito degli interventi alle valvole degli impianti di irrigazione, situati nel terreno dove venne rinvenuto il corpo della tredicenne di Brembate, ed anche loro non avevano riscontrato nulla.

Possibile che i soccorritori, che hanno cercato Yara, non l’abbiano vista? Possibile che chi ha lavorato in quel campo non abbia notato il corpo o sentito uno strano odore?

Il corpo di Yara Gambirasio, avrebbe potuto scagionare Massimo Bossetti

Lo stato in cui si trovava il corpo di Yara Gambirasio lascia alcuni dubbi che il pm, durante il processo di primo grado, non è riuscita a chiarire.

Il corpo, al momento del ritrovamento era parzialmente corificato. La corificazione avviene nei cadaveri chiusi in bare di zinco o di piombo, in assenza di ossigeno e che restano immersi nei liquidi prodotti dalla decomposizione. Com’è possibile che si verifichi un processo di corificazione su un cadavere lasciato in un campo all’aperto ed esposto alle intemperie?

Secondo la ricostruzione dell’accusa, Bossetti avrebbe rapito la ragazza, l’avrebbe portata nel campo di Chignolo d’Isola e li l’avrebbe ferita, con un arma non ben specificata, ma non l’avrebbe violentata e neanche uccisa. Secondo l'autopsia effettuata dalla dottoressa Cattaneo, la vittima sarebbe morta per il freddo. Non hanno mai spiegato però come avrebbe fatto il muratore di Mapello a rapire la ragazza, caricarla su un furgone, in una via che a quell’ora risulta essere sempre trafficata, senza che nessuno abbia visto o sentito nulla.

E’stato accertato dagli inquirenti, che tra i due non vi era alcuna conoscenza pregressa, quindi come avrebbe fatto ad avvicinare Yara, che da quanto dichiarato dai genitori, non avrebbe mai dato confidenza ad uno sconosciuto ? Come avrebbe fatto Bossetti, al buio, in un campo, a svestire la vittima e fare dei tagli con dei precisi disegni sul corpo? E con quale arma? Che significato hanno quei tagli? La procura non lo ha spiegato, così come non ha dato indicazioni precise sull’arma del delitto. Possibile che un assassino perda del tempo a fare dei tagli che rappresentato dei simboli ben precisi, così senza nessun motivo? Inoltre la vittima era una ragazza che praticava attività agonistica, quindi fisicamente preparata.

Bossetti, era un muratore, padre di famiglia, che non praticava alcun tipo di sport. Com'è possibile che sia riuscito a rincorrere e a sopraffare un atleta, che oltretutto indossava indumenti e scarpe sportive? Per quale motivo chi ha rapito Yara si sarebbe limitato ad incidere sul corpo della vittima dei disegni, lasciandola viva, correndo il rischio, se fosse sopravvissuta, di essere identificato?

Resta sempre il dilemma del Dna che secondo la procura incastrerebbe Bossetti, nel prossimo articolo esamineremo punto per punto tutte le tracce trovate sugli abiti della vittima e parleremo del Dna. Voi che idea vi siete fatti sull’omicidio di Yara Gambirasio? Massimo Bossetti è colpevole o innocente?