In questi ultimi mesi sono riprese le ricerche del corpo di Maria Chindamo, l'imprenditrice agricola di 44 anni scomparsa nel nulla il 6 maggio del 2016. Le ipotesi di reato sono rapimento, omicidio ed occultamento di cadavere. In tal senso, gli inquirenti hanno iniziato a scavare nei terreni di proprietà dei parenti del marito di Maria, il quale si era suicidato esattamente un anno prima la scomparsa della donna.

Il caso a 'Chi l'ha visto'

Un inviato della trasmissione Chi l’ha visto si è recato sul luogo degli scavi ed è stato raggiunto da una macchina con a bordo il proprietario delle terre vicine, infastidito per la presenza delle telecamere.

Un'altra particolarità della vicenda di Maria Chindamo è la mancanza di indagati, ma il legale della famiglia della scomparsa ha affermato di aspettarsi sviluppi nel prossimo futuro. Al momento l’unica certezza della vicenda è che Maria fu portata via con la forza da un terreno e furono trovate alcune tracce di sangue nel veicolo di proprietà della donna. Su questo episodio c’è la testimonianza di un operaio che lavorava nei terreni di sua proprietà, il quale ha affermato di avere visto da lontano “una persona con il cappello” senza, però, essere in grado di identificarla.

Le coincidenze temporali, un messaggio alla famiglia Chindamo?

La trasmissione di Rai 3, nel riprendere il caso, ha focalizzato l’attenzione sulle coincidenze temporali che caratterizzano la vicenda della signora Chindamo, a partire dalla data della sua scomparsa.

Esattamente un anno prima, l’8 maggio del 2015, il marito di Maria, Fernando Puntoriero, si era tolto la vita a causa di una relazione extraconiugale della Chindamo. Le indagini sin dall’inizio sono andate nella direzione di un possibile legame tra la vicenda di Maria Chindamo e quella del marito. Gli inquirenti sono convinti che il corpo di Maria sia stato sepolto a poca distanza dalla tenuta agricola di Limbadi, dove è stata rinvenuta la sua automobile.

Un'altra certezza dei magistrati è che il rapimento sarebbe avvenuto praticamente un anno dopo il suicidio del marito, la differenza è di soli due giorni ad un anno di distanza. Nel 2016 in effetti l'8 maggio è caduto di domenica, in coincidenza con la festa della mamma; un giorno che la donna avrebbe passato in famiglia; per questo motivo, a giudizio degli inquirenti, i rapitori avrebbero deciso di anticipare i loro piani per agire in un giorno lavorativo, nel quale sarebbe stato più facile sorprendere la donna da sola, in un terreno di sua proprietà.

Queste coincidenze temporali rappresenterebbero, per il fratello di Maria, Vincenzo, un messaggio inviato alla famiglia Chindamo e il segno di un atto premeditato per punire la donna di aver causato, sia pure involontariamente, il suicidio del marito. Sin dall’inizio i sospetti degli inquirenti si sono indirizzati sul suocero di Maria Chindamo, il quale, però, intervistato dai giornalisti di “Chi l’ha Visto” si è proclamato innocente affermando di avere avuto sempre rapporti amichevoli con la nuora.