Settimana decisiva per la soluzione politica del caso Consip, ma non si escludono nemmeno altri, clamorosi, sviluppi giudiziari. Martedì 20 giugno, infatti, sono previste le votazioni a Montecitorio sulle mozioni di sfiducia presentate contro Luigi Marroni, amministratore delegato proprio di Consip, la più grande stazione appaltante (pubblica) italiana. Da una parte c’è la mozione del movimento Idea, firmata da Andrea Augello e Gaetano Quagliariello. Dall’altra, quella presentata in fretta e furia proprio dal Pd (Marroni è, o era, renziano) per cercare di mettere la museruola al super dirigente prima che quest’ultimo, come riportato dal Messaggero, decida di vuotare del tutto il sacco dei misteri Consip.

Intanto, lo stesso Marroni fa sapere che nei prossimi giorni incontrerà il presidente dell’Anticorruzione (Anac) Raffaele Cantone. E il Giglio Magico trema.

Marroni non si dimette

Sabato scorso, il colpo di scena delle dimissioni del presidente Luigi Ferrara (ora indagato per false informazioni ai pm sul ruolo del comandante generale dei Carabinieri Tullio del Sette) e del consigliere Marialaura Ferrigno, sembrava aver messo una pietra tombale sopra al caso Consip: ‘Ora anche Marroni è decaduto e non rappresenta più un problema’, pensavano, o speravano, ambienti vicini al Pd. E, invece, l’ad resterà in carica fino alla convocazione dell’assemblea degli azionisti e non ci pensa proprio a dimettersi prima.

Anzi, l’ormai ex renziano - scaricato dal Giglio Magico perché, nel corso dell’ultimo interrogatorio dell’8 giugno scorso, non ha voluto ritrattare le accuse contro Luca Lotti, Tiziano Renzi, Carlo Russo e i generali dei CC Emanuele Saltalamacchia e Del Sette (la posizione di quest’ultimo, per i motivi accennati sopra, si è comunque ‘ammorbidita’) - prova addirittura a rilanciare.

I sassolini nelle scarpe dell’ad Consip e l’incontro con Cantone

Intanto, si lascia sfuggire involontariamente (?) alcune frasi al curaro, raccolte subito dal Messaggero. Avrò “molte cose da dire visto che mi cacciano - questo lo sfogo raccolto dal quotidiano romano - finalmente potrò togliermi qualche sassolino dalle scarpe”.

Una minaccia che ha fatto correre un brivido nella schiena dei renziani, anche perché Marroni ha fatto sapere che, proprio in questa settimana, avrà un incontro con Cantone al quale, come riporta Il Fatto Quotidiano, “racconterà la sua versione su pressioni e appalti”. A completare questo scenario inquietante per il Pd del segretario Renzi si aggiunge il leader della Lega, Matteo Salvini, il quale dichiara che Marroni “deve parlare” perché “non accetteremo che venga silenziato”.