L'editoriale del regime del 10 giugno questa volta annuncia che Pyongyang è ormai in grado di effettuare un test per un missile balistico intercontinentale. Precisamente un missile Icbm, che stando a quanto riporta il Rodong Sinmun, sarà in grado di arrivare nel territorio USA e colpire la città di New York.

Icbm: momento del 'test decisivo' molto vicino

Sarebbe un missile appositamente studiato per colpire la Grande Mela, quello a cui si fa riferimento il 10 giugno sull'editoriale del regime, che come al solito incarna le minacce poco diplomatiche di Pyongyang nei confronti degli Usa.

Dichiarazione che lascia piuttosto sbalorditi, soprattutto perché piomba come un fulmine a ciel sereno dopo le note sanzioni Nato e le pressioni conseguenti di Cina e Corea del sud affinché la folle corsa agli armamenti di Kim Jong-un abbia finalmente termine. Le formule che sono apparse sull'editoriale del 10 giugno pertanto sono le medesime a cui siamo abituati, salvo che questa volta è inquadrato un bersaglio preciso, la città di New York.

New York sarebbe il bersaglio prescelto dal famoso missile intercontinentale se dovesse scaturire ciò che tutti temiamo. A tale proposito, l'editoriale tuona minaccioso come non mai, e ribadisce che il successo recente dei test e delle manovre militari di Pyongyang nel collaudo delle armi strategiche, è la prova definitiva dell'avvicinarsi del momento del lancio del famoso Icbm, in grado di raggiungere appunto il territorio Usa e colpire precisamente New York.

Forti del lavoro svolto in ambito nucleare, sottolinea sempre il Sinmun, ora la nordcorea si sente "forte e in grado di fronteggiare autonomamente gli Usa, i quali non oseranno iniziare una guerra con un paese che possiede armi nucleari e lo stesso potenziale bellico degli Usa".

Distanza di '10400Km' insufficiente per la sicurezza Usa

Pertanto la distanza di 10400Km da cui dista New York dalla Corea del Nord, sarebbe irrisoria e il motivo per cui Donald Trump non dovrebbe dormire sonni tranquilli. La Corea del Nord -si legge sull'editoriale- dista appunto solo 10400 Km, ma "non è una lunga distanza oggi per un attacco".

Kim Jong-un è in grado chiaramente di utilizzare l'arma Icbm al fine per perseguire il suo scopo, che a quanto pare è quello della "costruzione di una potenza nucleare un grado di reggere il confronti con le potenze mondiali maggiori".

A testimonianza dei progressi compiuti dal regime di Pyongyang, prosegue l'editoriale, lo "sconcerto palese dell'amministrazione di Trump e il disagio nel constatare che i risultati ottenuti dalla nordcorea possono essere provati nei fatti". Trump aveva infatti affermato che il possesso da parte della Corea del Nord di un'arma nucleare con la capacità di raggiungere gli Stati Uniti era quantomeno un'ipotesi da scartare, come marca l'editoriale. A quanto pare si era sbagliato.