A diversi la differenza d'età -40 anni lei e 24 lui-, aveva fatto storcere il naso. Qualcun altro non aveva visto di buon occhio l'unione dall'inizio. Ma più che i genitori di lei, ad essere contrari alla relazione erano quelli di lui, che però non aveva mai dato segno di ripensamenti e sembrava convintissimo. Almeno fino al fatidico giorno: ebbene sì, lo sposo, Giovanni Delogu, non si è presentato in chiesa e ha mollato la sposa, Nadia Marineddu, sull'altare da sola.

Essendo un militare, ha ben pensato di restarsene barricato in caserma. La tragicomica vicenda è accaduta sabato a Sorso, un paese a dieci chilometri da Sassari.

Tra rabbia, amarezza e disappunto, alla fine il ricevimento si è svolto lo stesso perché "ormai era tutto pagato".

Sembrava fosse amore invece era un calesse

Nel film di Massimo Troisi "Pensavo fosse amore e invece era un calesse", il protagonista Tommaso non si presenta all'altare il giorno delle nozze con Cecilia. Chissà se Giovanni Delogu abbia mai visto il film, sta di fatto che si è comportato proprio come Tommaso. Si conoscevano da soli 7 mesi Giovanni e Nadia. Lei 40 anni, disoccupata, con un figlio di 5 e una relazione finita, lui 24 anni e una carriera alla base militare di Poglina.

Si erano "incontrati" via social su Facebook: prima i messaggi, poi la frequentazione, ed era scoppiato -così almeno pareva-, il colpo di fulmine.

Avevano deciso di fare le cose sul serio: le pubblicazioni di matrimonio in Comune, il corso prematrimoniale con Don Luca in vista delle nozze con rito religioso, gli inviti, i preparativi, i regali -prevalentemente somme di denaro già ricevute-, fino agli ultimissimi aggiustamenti della sera prima.

Ma il giorno fatidico in cui dovevano convolare a nozze, nella cattedrale di San Pantaleo a Sorso, Nadia lo ricorderà per sempre, perché Giovanni non è mai arrivato.

E non c'era neanche nessuno della sua famiglia, né gli amici.

Lo sposo era barricato in caserma

Sulle prime don Luca che doveva officiare il rito, ha cercato di minimizzare. Ma il tempo passava e dopo più di un'ora d'attesa si è pensato a qualche grave impedimento. Finché, dopo aver chiamato i carabinieri, la verità è affiorata: Giovanni si era barricato in caserma e non voleva parlare con nessuno, mentre nel suo paese nessuno sapeva che si sarebbe dovuto svolgere il suo matrimonio.

Poi una telefonata assurda e glaciale a lei: "Devo rientrare in caserma". "Sono bugie", l'ha avvisata il papà, ma Nadia già aveva capito.

Dalla disperazione al brindisi: la reazione della sposa mancata

"Almeno poteva dirmelo prima": la reazione della sposa mancata è stata composta e forte. "E' un momento durissimo per te ma sei forte e ce la farai", le ha detto il prete costretto ad annullare il matrimonio. Tra lacrime, disappunto, imbarazzi e rabbia, alla fine Nadia e il papà hanno deciso di richiamare indietro tutti gli invitati e festeggiare lo stesso per "sdrammatizzare" e perché, come da usanza locale, cerimonia e rinfresco erano già pagati dalla famiglia della sposa.

E così dopo essersi tolta l'abito lungo color avorio con strascico e collo a cuore, Nadia ha "festeggiato".

L'atmosfera certo è stata atipica, senza musica né fotografi e pochi sorrisi, ma il cibo è stato gradito come anche la torta, seppure già tagliata e senza le statuine degli sposi.

"Abbiamo brindato a me: in fondo non è morto nessuno, la vita continua", ha detto Nadia che ha ricevuto la solidarietà di molti su Facebook e i complimenti per il "coraggio" avuto. D'altra parte non aveva molte alternative al fare buon viso a cattivo gioco. Ma di perdono non se ne parla.