La meningite torna a mietere vittime, questa volta è accaduto ad un 17enne napoletano. Il ragazzo è stato ricoverato nella notte fra sabato e domenica in ospedale per un'infezione da batterio da meningite. Il giovane originario del quartiere Posillipo è adesso in rianimazione, in terapia intensiva, anche per una infezione al polmone dovuta a sepsi, ma pare che stia rispondendo bene alle cure, alle quali è stato sottoposto subito dopo il suo arrivo. La prognosi è riservata, ma i sanitari che lo hanno in cura sono piuttosto ottimisti. Nei giorni scorsi era stato colto da febbre, dopo un week-end passato nel Cilento con i suoi genitori.

Appena diagnosticata la sepsi, i sanitari del 118 avevano trasferito il 17enne all'ospedale campano, dove è stato effettuato un esame Pcr, per l'identificazione dei germi. Adesso si aspetta il responso sul ceppo che ha causato l'infiammazione, i medici sospettano sia da meningococco. Al giovane era stato già inoculato tempo prima il vaccino della meningite di tipo C, previsto dal calendario sanitario nazionale. E' anche scattata la profilassi all'interno dell'istituto di scuola superiore frequentata dal malato.

Misure di prevenzione

Il liceo resterà chiuso per un intero giorno. Verranno areati tutti i locali della scuola, poiché il microbo della meningite fuori dal corpo è meno letale. Sarà effettuato intervento di pulizia supplementare per non incorrere in altri eventuali contagi.

La situazione

La situazione comunque è sotto controllo e fino ad ora non ci sono altri casi di sospetta meningite, l'Asl a breve dovrebbe fornire altre indicazioni sul da farsi in seguito. Lo stesso preside della scuola si sente tranquillo e cerca di sedare ulteriori allarmismi. I genitori e i compagni del ragazzo sono stati sottoposti a profilassi antibiotica, un comune antiflogistico facilmente reperibile in commercio.

In genere il vaccino è l'unica prevenzione contro l'infezione da meningococco, ma nel caso del ragazzo non è stato sufficiente, perché probabilmente il ceppo che lo ha attaccato era di un'altra natura. In realtà la procedura più efficace sarebbe quella di iniettare un antivirus di ceppo B, a schede vaccinali differenti per numero di dosi, a seconda dell'età dei pazienti. Il siero è a pagamento, ma a breve il sistema sanitario nazionale dovrebbe distribuirlo gratuitamente nei casi di sospetto focolaio, e in luoghi dove si siano avvenuti più casi.