Ci troviamo a Castelfranco di Sopra, una piccola località in provincia di Arezzo, dove una bambina di appena sedici mesi è stata ritrovata morta all'interno di una autovettura regolarmente parcheggiata. La responsabile dell'accaduto è proprio la madre della bambina che, convinta di averla accompagnata all'asilo poco prima, si è recata sul posto di lavoro parcheggiando e chiudendo tranquillamente la propria autovettura. Solo sei ore dopo, quando la donna ha terminato il proprio turno di lavoro, si è accorta del corpicino ormai senza vita della propria figlia e si è affrettata per chiamare i soccorsi.

Secondo i testimoni è stato un urlo straziante ad aver attirato l'attenzione dei passanti che si sono subito movimentati per fare arrivare quanto prima i soccorsi che, tra le lacrime della madre, hanno tentato invano di rianimare la neonata. Un abbandono sicuramente non voluto e causato dal timore di arrivare in ritardo al lavoro, ma che causerà non pochi dolori alla famiglia.

Le accuse di omicidio colposo e abbandono di minore

La bambina è stata prontamente trasportata nell'ospedale più vicino, ma ormai per lei non c'era più nulla da fare. La donna, dopo tutti gli accertamenti, è stata ascoltata dagli inquirenti nel tentativo di comprendere cosa fosse accaduto realmente, ma nulla, oltre la "dimenticanza", è venuto fuori dalle sue labbra.

I colleghi la consideravano una donna affidabile ed una madre parecchio premurosa, ma evidentemente lo stress della vita quotidiana e, forse, la troppa sicurezza ha portato alla perdita della propria bambina ed alla nascita di rimorsi e di un dolore che non facilmente andranno via. La corte, con molta probabilità, la condannerà per omicidio colposo e per abbandono di minore, ma non è questa la pena più grande che dovrà affrontare la donna.

Il rimpianto di non aver controllato la macchina, per la fretta di andare a lavoro, ed il dolore per aver perso una figlia non saranno certo cosa da poco e non abbandoneranno mai la mente e l'animo della signora. Un altro caso che porta molti genitori a riflettere su cosa sia più importante: il lavoro o la propria famiglia.

Un avvenimento che sicuramente, o almeno è ciò che si può sperare, spingerà molte persone a controllare più di una volta la macchina, per assicurarsi di non aver lasciato nessuno a bordo e che, sempre una speranza, avranno più attenzione e cura di quelle piccole creature che vengono loro affidate con amore.