Le acque alla Casa Bianca sono sempre più agitate. In attesa dell'audizione del ministro della giustizia Jeff Sessions alla commissione intelligence del Senato, si fanno avanti ulteriori indiscrezioni su un ipotetico licenziamento di Robert Muller, procuratore speciale per il Russiagate.

Repubblicani: 'Muller non si tocca'

Dopo il licenziamento sospetto di Comey, dunque, ecco l'ennesima mossa che potrebbe gettare ulteriori ombre sul caso Russiagate che sta avvolgendo la Casa Bianca. Secondo alcune fonti, infatti, Trump potrebbe avere in mente di licenziare anche Robert Muller, procuratore speciale per il Russiagate.

Ipotesi venuta a galla tramite il direttore esecutivo di Newsmax Media, Christopher Ruddy, stretto confidente del presidente USA, su una nota emittente televisiva. Intanto in attesa della testimonianza decisiva di Sessions, fissata per oggi, a casa Trump si cerca di eclissare sulle ultime indiscrezioni, che tuttavia hanno agitato le acque tra le file dei repubblicani. Il messaggio del partito del presidente infatti è inequivocabile:"Muller non si tocca", la cui nomina come capo dell'Fbi, dichiara Lindsey Graham, senatore repubblicano "ha contribuito a ristabilire un ordine riportando la situazione alla normalità dopo l'imprevisto licenziamento di Comey.

Oggi la testimonianza 'decisiva' di Session

Oggi, ore 20.30 italiane, il segretario della Giustizia Jeff Sessions sarà chiamato a deporre davanti alla commissione intelligence del Senato americano. La commissione sarà dunque la stessa che ha ascoltato Comey, e le finalità saranno le medesime: cercare di far luce il più possibile sul caso Russiagate e ,dunque, sulle 'presunte interferenze' nelle elezioni presidenziali che hanno visto Donald Trump vittorioso sulla Clinton.

I contatti supposti, soprattutto dopo il licenziamento di Comey, hanno gettato infatti un ombra sull'escalation politica del Tycoon, ed ora la possibilità di un legame tra i funzionari russi e la Casa Bianca prende sempre più corpo. Audizione pubblica anche per Sessions, dunque, come lo era stata per Comey, per il quale 'è giusto che il popolo americano sappia la verità direttamente da lui'.

Session, repubblicano e 'consigliere fidato' di Trump

Fervente repubblicano, Session è sempre stato la spalla di Donald Trump nel periodo dell'ascesa del Tycoon alla Casa Bianca. Ora la sua testimonianza assume una rilevanza importantissima, soprattutto alla luce delle recenti dichiarazioni al vetriolo di Comey, il quale avrebbe dato a Trump del bugiardo. Sul proprio conto Sessions dovrà rispondere ad alcune omissioni di cui si sarebbe macchiato, ovvero aver nascosto il suo incontro durante la campagna elettorale del 2016 con l'ambasciatore russo Sergey Kyslyak. Nella testimonianza di Comey, l'ex capo Fbi avrebbe dichiarato che Sessions si sarebbe astenuto dalla vicenda Russiagate per alcuni fattori che allora non ritenne opportuno precisare". Ora il Senato vorrà sapere 'quali', compresa la verità sugli incontri segreti con l'ambasciatore russo, che Comey ha dichiarato essere stati addirittura tre, e non due come sembrerebbe.