Youssef Zaghba era il nome del terzo attentatore dell'ultimo attacco terroristico di Londra di sabato sera. L'uomo fu fermato nel marzo dello scorso anno all'aeroporto di Bologna mentre cercava di imbarcarsi su un volo per la Turchia, dove poi avrebbe dovuto raggiungere la Siria. L'intelligence italiana aveva segnalato la sua presenza ed i suoi frequenti spostamenti sia alle autorità marocchine che a quelle britanniche. A Bologna vive ancora la madre dell'attentatore. Svelate dunque le identità di tutti e tre i terroristi mentre proseguono le indagini a Scotland Yard per far luce su ogni minimo dettaglio per quanto riguarda gli accadimenti di sabato sera.

Probabili polemiche per l'inazione britannica

La polizia britannica a Scotland Yard ha comunicato il nome del terzo terrorista, un ragazzo di 22 anni che, secondo gli investigatori britannici, sarebbe di nazionalità italiana con origine marocchina. Se risultasse vero che l'antiterrorismo italiano avrebbe informato le autorità britanniche in passato degli spostamenti del terzo terrorista identificato, scoppierebbe una grande polemica in quanto la polizia britannica, nel suo ultimo comunicato, sottolinea come l'attentatore non fosse una persona di interesse per la polizia o per gli MI5, i servizi segreti britannici. Questo è un punto particolarmente importante e da chiarire in quanto parte delle polemiche in questo momento sono legate al fatto che almeno uno dei tre terroristi, Kuhram Shazad Butt, 27 anni, cittadino britannico nato in Pakistan, era stato segnalato più volte ed identificato dall'antiterrorismo ma si riteneva che non ci fossero indicazioni che potessero collegarlo ad un attacco imminente.

Chiaramente questo è un punto cruciale, dal momento che non è la prima volta che in Gran Bretagna, negli ultimi tre mesi, una persona segnalata alle autorità ha poi avuto modo di portare al termine un attentato.

Lo stato delle indagini

Sono stati identificati attualmente tutti e tre i terroristi dell'attacco. L'uomo su cui si sa meno dei tre è Rachid Redouane, 30 anni.

Non si sa se sia marocchino o libico, anche perché ha utilizzato un alias e aveva addosso una carta d'identità irlandese. Nei giorni successivi all'attentato sono state fermate e interrogate dodici persone, che poi sono state tutte rilasciate. La notte scorsa, invece, c'è stata un'altra perquisizione nel corso della quale un'altra persona è stata arrestata. Le indagini intanto proseguono per capire se i tre attentatori abbiano avuto aiuti dall'esterno.