I medici dell'ospedale San Giovanni Bosco l'hanno dichiarata morta alle ore 21.56. Erika Pioletti, 38 anni, si trovava ricoverata in gravissime condizioni dalla notte dello scorso 3 giugno, vittima della follia collettiva che si è scatenata in piazza San Carlo, a Torino, durante la trasmissione dellla finale di Champions League tra Juventus e Real Madrid sul maxischermo. I sanitari si sono limitati a constatarne il decesso, dopo che nei giorni scorsi avevano reso note le sue condizioni disperate. La donna, infatti, aveva riportato un grave danno cerebrale dopo essere stata trasportata d'urgenza nel nosocomio per infarto da schiaccamento.

Non hanno rilasciato altre dichiarazioni, ma hanno precisato che la Procura della Repubblica sta svolgendo una serie di indagini sull'accaduto. Intanto i familiari hanno epresso la volontà di donare gli organi.

Le indagini della Procura

Le idagini della Procura di Torino, coordinate dal procuratore capo Armando Spataro, sono volte ad accertare la causa degli incidenti scoppiati in piazza San Carlo. Non è ancora certo cosa abbia scatenato il panico collettivo, a lungo si è parlato di falso allarme bomba. In realtà, a dare il via ad una notte di insensata follia, è stato il cedimento di una ringhiera, probabilmente per il troppo peso di migliaia di persone accalcate. "Qualunque informazione - ha chiarito Spataro - sarà rilasciata da questa Procura, al fine di evitare che circolino notizie inesatte o fantasiose".

Ipotizzabile il reato di omicidio colposo

Nelle prossime ore, i magistrati valuteranno se riqualificare il reato che, in questo momento, è ipotizzato contro ignoti. L'accusa è di lesioni colpose e, adesso, omcidio colposo. "Ogni parola è inutile in un momento di dolore come questo - ha dichiarato il sindaco di Torino, Chiara Appendino - e mi sento solo di esprimere le mie condoglianze a nome della città".

Il primo cittadino ha reso noto che il giorno dei funerali, sarà proclamato il lutto cittadino.

Piazza San Carlo come lo stadio Heysel

La finale di Coppa dei Campioni-Champions League, la Juventus in campo anche se a molti km di distanza, la gente che ha dato il via ad una rotta disordinata, in preda al panico, parecchi sono stati letteralmente travolti e calpestati.

Per molti tifosi bianconeri più maturi è stato come rivivere un incubo, vecchio di 32 anni. La finale di Coppa dei Campioni del 1985 tra Juventus e Liverpool, una delle peggiori tragedie che colpito il mondo dello sport. Allo stadio Heysel di Bruxelles i morti furono 39, oltre 600 i feriti. A Torino, lo scorso 3 giugno, il caso ha voluto che il bilancio non fosse addirittura peggiore visto che ci sono stati oltre 1.500 feriti. Con la differenza che non si è ancora compreso cosa abbia scatenato l'ondata di panico ed è quello che la Procura torinese sta cercando di comprendere.