Le prestazioni sanitarie, che si tratti di un semplice prelievo di sangue o di controlli più specialistici, possono risultare più complesse per le persone con disabilità, non soltanto per le più visibili e conosciute barriere architettoniche, ma soprattutto per le cosiddette 'barriere invisibili', ossia per questioni legate all'organizzazione dei servizi, non sempre adeguata a fronteggiare determinate situazioni. Questo in molti casi porta chi è disabile ad un livello di scoraggiamento tale da scegliere di rinunciare a curarsi, aggravando così le proprie condizioni di salute.

Con il progetto PASS, la sanità in Toscana è per tutti

Per sostenere tutti i propri cittadini, quindi, la Regione Toscana ha scelto per prima di realizzare un programma denominato PASS (acronimo che sta per Percorsi Assistenziali per i Soggetti con bisogni Speciali), con lo scopo di articolare in modo migliore la propria offerta sanitaria. Il programma è stato presentato lo scorso 23 giugno all'interno di una conferenza stampa dall'assessore alla salute Stefania Saccardi, evento al quale hanno presenziato anche i rappresentanti delle diverse associazioni che hanno collaborato all'iniziativa. La Saccardi, ringraziando coloro che stanno lavorando al progetto, ha fatto presente che la maturità di un sistema sanitario stia proprio nel saper supportare i cittadini più vulnerabili, mettendo in atto soluzioni organizzative volte ad andare incontro alle loro esigenze.

Articolazione e tempi del progetto

Il programma PASS, che avrà inizio in più fasi tra la fine dell'estate 2017 e il gennaio del prossimo anno, prevede in primis la creazione di una piattaforma sul web sulla quale sarà possibile registrare i bisogni particolari delle persone disabili e rendere disponibili questi dati ai principali sistemi informativi sanitari.

Verranno attivati punti per prelievi di sangue e diverse tipologie di ambulatori distribuiti in modo omogeneo nel territorio e agende dedicate tanto per le visite specialistiche, quanto per la diagnostica e per i casi più complessi saranno presenti un 'facilitatore' ed una equipe dedicata. Un aspetto fondamentale, poi, riguarderà la formazione del personale che si dedicherà ai pazienti. Per ottenere degli operatori qualificati, infatti, ci si avvarrà del supporto di soggetti disabili, delle loro famiglie e delle associazioni di riferimento.