Il 'caso Trapani' continua a far discutere ed a catturare l'attenzione della stampa nazionale. I problemi giudiziari, ad ogni modo, non hanno frenato la scalata di Mimmo Fazio, già sindaco della città falcata dal 2001 al 2012, ed ora candidato più votato dopo il primo turno. Sostenuto da cinque liste civiche, ha ottenuto 10.566 preferenze, il 31,7 % del totale. Al ballottaggio del prossimo 25 giugno sarà opposto al candidato del centrosinistra, Pietro Savona, che ha ottenuto il 26,2 % del voti e, soprattutto, ha preceduto il senatore Antonio D'Alì che si è fermato al 23,4.

Il nome di Fazio è balzato ai 'disonori' della cronaca lo scorso 19 maggio, quando è stato arrestato e posto ai domiciliari nell'ambito di un'inchiesta che aveva messo in luce un presunto meccanismo di corruzione nel settore dei trasporti marittimi siciliani. La misura cautelare era stata revocata lo scorso 3 giugno.

La nuova richiesta della Procura

Il 12 giugno, esattamente un giorno dopo il primo turno delle elezioni amministrative, il sostituto procuratore Franco Belvisi ha depositato al Tribunale del Riesame di Palermo la richiesta per il ripristino degli arresti domiciliari nei confronti del candidato sindaco. Il ricorso, secondo i magistrati, è motivato dall'eventualità che l'indagato possa, in qualche modo, 'inquinare le prove a suo carico'.

Del possibile ripristino della misura cautelare si era già parlato pochi giorni addietro, nella circostanza i PM avevano puntualizzato che non era stato proposto alcun ricorso all'ordinanza del gip, Caterina Brignone, ma allo stesso tempo avevano evidenziato che i tempi per impugnare detto provvedimento non erano ancora decorsi.

"Siamo venuti a conoscenza della notizia - ci hanno fatto sapere dall'ufficio stampa di Mimmo Fazio - ed al momento non possiamo confermarla, né smentirla". Qualora la richiesta venisse accolta, Fazio sarebbe impossibilitato a condurre in prima persona la fase decisiva della sua campagna elettorale.

Polemiche senza fine

Il provvedimento scatenerà ancora innumerevoli polemiche: il 'caso Trapani' oltretutto presentava anche la questione legata al senatore D'Alì, sul cui capo pende una richiesta di soggiorno obbligato da parte della Procura di Palermo, connessa a vicende giudiziarie che lo videro coinvolto qualche anno fa, ma che sono state dichiarate prescritte dalla Corte d'Appello di Palermo.

Per il parlamentare di Forza Italia, ad ogni modo, non si pone più il problema dinanzi ad una sua eventuale elezione a sindaco, alla luce della sconfitta al primo turno. Resta in piedi, ovviamente, la querelle legata a Mimmo Fazio: il candidato sindaco ha dichiarato a più riprese la sua estraneità ai fatti contestati, dovrà dimostrarlo nelle sedi competenti. Quanto al parere di una grossa fetta di trapanesi, la fiducia nei suoi confronti è stata già espressa alle urne, almeno al primo turno.