Una lunga serie di episodi, che rimanda ai tragici fatti accaduti durante il G8 di Genova del 2001, resa ancor più sconvolgente dalla circostanza che a compierli fossero rappresentanti delle forze dell’ordine stimati dalla cittadinanza. Vittime soprattutto extracomunitari, senza permesso di soggiorno, ma anche italiani appartenenti a quelle categorie più deboli e disagiate, come i tossicodipendenti. È accaduto nella Lunigiana, dove otto Carabinieri sono stati accusati di una serie impressionante di reati come lesioni, falso, sequestro di persona, minacce, arresto arbitrario.

L'inchiesta è partita circa un anno fa, dopo la denuncia di un cittadino italiano, e ha coinvolto 27 persone, tra cui 23 carabinieri e quattro civili. Così quattro militari dell’Arma sono stati raggiunti nelle ultime ore da un provvedimento di custodia cautelare, mentre per altri quattro è scattato il divieto di dimora e per un altro ancora la sospensione del servizio. Di questi, sei lavoravano alla stazione di Aulla e due ad Albiano Magra, ai confini tra Toscana, Liguria ed Emilia Romagna.

Gli atti di violenza compiuti

Più di un centinaio gli episodi contestati, alcuni davvero raccapriccianti. Come quello del presunto spacciatore marocchino che sarebbe stato malmenato, tanto da dover ricorrere al ricovero in ospedale per i colpi subiti, e successivamente costretto a spogliarsi per “subire atti sessuali” nel contesto di una perquisizione antidroga.

O quello della prostituta che sarebbe stata fermata in strada e poi portata in caserma dove avrebbe subito una vera e propria violenza sessuale. Secondo il procuratore capo di Massa Carrara Aldo Giubilaro, che ha condotto le indagini insieme al sostituto Alessia Iacopini, si sarebbe trattato di violenze “sistematiche e metodiche”, veri e propri pestaggi, talvolta compiuti servendosi di una mazza telescopica di acciaio o addirittura di alcuni manici di scopa, che sarebbero stati sequestrati nel corso delle indagini.

Ma non finisce qui: ci sarebbero anche dei verbali falsificati e alcuni casi di droga sequestrata che poi è scomparsa nel nulla. Diverse volte poi gli stranieri che si presentavano alla stazione, anche solo per fare un documento, sarebbero stati picchiati e umiliati.

Una legge contro la tortura

Una vicenda terribile, a cui hanno voluto porre fine numerosi colleghi degli arrestati, che hanno partecipato attivamente alle indagini.

L’epilogo arriva quando ormai mancano soli pochi giorni a quella che si spera sia l’approvazione definitiva della legge sulla tortura. Infatti l’introduzione di questo reato nell’ordinamento italiano dovrebbe essere discussa in seconda lettura alla Camera nell’ultima settimana di giugno, per poi ricevere il via libera definitivo nei giorni successivi. Il testo, nel corso del suo complesso iter parlamentare, durato quasi quattro anni, ha subito alcune modifiche, richieste dai sindacati delle forze dell’ordine per definire meglio i limiti in cui si configura questa nuova fattispecie e non creare nessuna possibile confusione con il normale esercizio dell’attività di pubblica sicurezza.