Vorbano, provincia di Brescia. La scorsa notte sono state lanciate due bombe molotov perfettamente funzionanti contro l'hotel Eureka, destinato ad ospitare trentacinque richiedenti asilo nelle prossime settimane. La struttura, che ha preso fuoco immediatamente dopo ed ha subito ingenti danni, rendendo così impossibile ospitare i migranti, era già stata presa sotto attacco ed il proprietario, Valerio Ponchiardi, aveva già subito in passato serie minacce legate alla sua ferma intenzione di ospitare i migranti.

Lo stesso Ponchiardi è intervenuto per primo a spegnere le fiamme, riuscendo però a fare ben poco senza l'aiuto dei vigili del fuoco.

Gli inquirenti, che al momento non escludono nessuna pista, dalle prime ricostruzioni hanno potuto stabilire che alcune persone si sarebbero avvicinate nella notte all'hotel e, armate di mazze, armi rudimentali, materiale incendiario e molotov, avrebbero dato fuoco alla struttura rompendo alcuni vetri del primo piano e incendiando alcuni locali. Il proprietario, sconvolto per l'accaduto, ha ribadito che non era stato siglato ancora alcun accordo ufficiale con la Prefettura, anche se era fatto noto che avesse intenzione di proseguire con le pratiche, nell'intenzione di svolgere un servizio utile alla comunità e nella convinzione che, al secco rifiuto della situazione internazionale, sia meglio opporre un tentativo di integrazione e assistenza.

Da Vorbano proviene il foreign fighter

La vicenda si inserisce in quadro più ampio e non privo di complicazioni, in quanto sempre da Vorbano proviene il foreign fighter Anas El Abboubi, attualmente disperso e fuggito in Siria per combattere nelle fila del Califfato Nero. La tensione (che anche in altre città ha recentemente portato a episodi drammatici, come nel caso di Torino, dove durante la partita della Juve si è temuto un attacco terroristico), nella piccola cittadina in provincia di Brescia, è al massimo livello ed è altamente probabile che l'accaduto della scorsa notte sia da inserirsi in una sorta di avvertimento all'albergatore contro possibile cellule terroristiche in grado di trovare terreno fertile presso la comunità mussulmana locale, come in passato può dimostrare proprio la vicenda del ventunenne di origine marocchina.

Contro il giovane, un'ordinanza retroattiva del governo e recentemente emanata, consentirà l'immediato arresto qualora provasse in qualsiasi modo a rientrare in Italia. Quanto alla vicenda dell'albergo in fiamme, per ora non viene esclusa nessuna pista.