Chester Bennington, il cantante del gruppo musicale Linkin Park, è stato trovato morto nella sua abitazione a sud di Los Angeles in California. Il frontman 41enne del gruppo nu metal che soffriva da tempo di depressione e faceva uso di alcool e sostanze stupefacenti, si è suicidato. Il musicista, lascia 6 figli avuti da 2 mogli: Samantha Olit e Talinta Bentley.

Chi era Chester Bennington?

Chester era uno dei più grandi rappresentanti del genere musicale nu metal, un genere che unisce il rock insieme all'hip hop. I Linkin Park hanno ottenuto un successo planetario con il loro disco Hybrid Theory e contano anche collaborazioni con Jay Z, il marito di Beyonce.

Chester, insieme al suo gruppo era molto noto anche in Italia, dove l'ultimo concerto si è tenuto il 17 giugno all'Autodromo di Monza; presenti circa 80.000 persone da ogni parte d'Italia che lo hanno reso il concerto più seguito dell'estate.

Dalla depressione alle violenze sessuali

Il cantante americano ha sofferto a lungo di depressione. Inoltre, secondo il sito Tmz, in passato aveva già pensato diverse volte di suicidarsi a causa dei continui abusi sessuali subiti quando era ragazzino, da un amico più grande di lui. Il musicista di Phoenix ha sempre avuto difficoltà a denunciare l'accaduto e sfogava i suoi mali facendo uso di droghe, il cui uso è aumentato durante l'adolescenza quando era vittima di bullismo e ha dovuto assistere alla separazione dei suoi genitori.

Secondo un'intervista di alcuni anni fa, Chester avrebbe confessato che duranti i suoi periodi di depressione, è arrivato a consumare quasi 11 acidi al giorno,queste le sue parole: 'Ho preso così tanti acidi, che sono sorpreso che riesco ancora a parlare'.

Sempre secondo un'intervista recente, Bennington avrebbe rivelato che quasi tutto lo stipendio che riceveva da Burger King lo spendeva in metanfetamine e cocaina, questo soprattutto a causa di tutti i demoni del passato che hanno continuato a perseguitarlo fino al doloroso suicidio.

La grande amicizia con Chris Cornell

Bennington era molto amico di Chris Cornell e il recente suicidio del collega, lo aveva letteralmente sconvolto. Ai funerali del suo amico e collega si esibì in un emozionante Hallelujah di Leonard Cohen, oltre ad avergli scritto un emozionate lettera aperta in sua memoria: 'Il tuo talento era puro e inarrivabile, tu hai saputo ispirarmi in modi che nemmeno immagini. La tua bellissima voce era allo stesso tempo gioia e dolore, rabbia e perdono, amore e dolore ... Voglio ringraziarti per avermi dato la possibilità di essere parte della tua vita'.