La storia è nota e siamo ai capitoli di coda. L'omicidio di Fortuna Loffredo di sei anni, conosciuta nel Parco Verde dove abitava con il nomignolo di Chicca, avvenuto il 24 giugno 2014 sta per trovare giustizia. L'accusato è Raimondo Caputo, convivente della madre di Fortuna che aveva costretto la bimba a continui abusi sessuali. E proprio perché la ragazzina si era ribellata all'ennesimo abuso, Caputo l'aveva gettata dal terrazzo dell'ottavo piano del palazzo dove abitavano.

Nella scabrosa vicenda un ruolo comprimario l'ha avuto la compagna di Caputo Marianna Fabozzi che sapeva e taceva.

mentre nelle indagini un ruolo importante l'ha avuto l'amica del cuore di Fortuna che è risultata essere testimone oculare dei suoi ultimi istanti di vita. Marianna Fabozzi aveva cercato in tutti i modi di depistare le indagini, ma gli inquirenti erano riusciti a venire a capo della testimonianza quando avevano deciso di condurre l'amica di Fortuna in una casa famiglia. La bambina non più oggetto dei condizionamenti della Fabozzi aveva spiegato cosa fosse successo quel giorno. Lo stesso Caputo aveva raccontato in carcere ad altri detenuti come si erano svolti i fatti. Per questo motivo uno dei detenuti Mario Della Valle aveva picchiato violentemente Caputo.

La requisitoria

Il Pubblico Ministero Domenico Airoma e Claudia Maone hanno chiesto l'ergastolo e sei mesi di isolamento diurno per Raimondo Caputo e dieci anni di detenzione per Marianna Fabozzi.

Durante la requisitoria, Domenico Airoma ha tenuto a precisare che in questa vicenda si è arrivati alla verità grazie all'aiuto dei più piccoli e che "i grandi" sono usciti sconfitti e non ci hanno fatto una bella figura. Una storia di degrado dove anche dopo la morte di Fortuna i due complici avevano tentato di intorbidire le acque depistando le indagini con false testimonianze e condizionamenti dei testimoni.

Fortuna era stata trovata agonizzante e dall'autopsia era stato riscontrato che aveva subito abusi sessuali cronici.

La compagna di Caputo era stata la madre di Antonio Giglio, morto il 28 Aprile 2013 sempre dallo stesso stabile dove era morta Fortuna in circostanze analoghe. Secondo gli inquirenti Caputo avrebbe abusato di altri due minori fra cui l'amica di Fortuna, che ha poi testimoniato sulle circostanze e l'autore del delitto.

Il Parco Verde di Caivano ha visto scrivere una pagina amara sulla vita di tanti minori caduti nelle mani di chi, invece occuparsene amorevolmente, ne è diventato l'aguzzino. Che giustizia sia fatta.