Una strage infinita di donne con punte da record negli ultimi due giorni, come fosse un bollettino di una guerra. Quattro donne sono state uccise dai loro mariti o ex compagni, una è in fin di vita. I fatti di sangue sono avvenuti a Montepulciano, Cagliari, Roma, Bari e Caserta. Tutte sono state vittime di violenza domestica, a prescindere da età e condizione sociale. Si calcola che nel 2017 ci sia stata una vittima ogni 2 giorni.

Montepulciano, uccide l'ex davanti a 2 anziane

A "cose fatte", ha detto: "Ho fatto un disastro". Gaetano Saccone, un operaio di 56 anni di Montepulciano (Siena) non accettava che la sua ex compagna, Antonieta Balan di 42, l'avesse lasciato.

Le attribuiva la colpa della perdita del lavoro come cuoco, e dello sfratto che aveva costretto a portare il loro bambino di 9 anni in una casa famiglia, Perciò con una scusa si è presentato a casa di due anziane signore dove Antonieta faceva la badante. L'ha uccisa a coltellate sotto lo sguardo terrorizzato delle donne che scioccate hanno dato l'allarme. Trasportata in ospedale con lesioni gravissime al fegato e al polmone destro, è morta.

Cagliari, riempita di botte dopo una lite

Si trova in gravi condizioni all'ospedale di Cagliari ed è tenuta in coma farmacologico. Non si sa se dopo le ferite riportate alla testa, riuscirà a sopravvivere Manuela Picci, una ragazza di 26 anni. Il fidanzato, Riccardo Madau, 25 anni, con cui conviveva, l'ha presa a pugni e calci dopo una lite scoppiata per futili motivi, cominciata in un bar e proseguita in auto.

L'ha picchiata a sangue, si è fermato solo quando l'ha vista immobile. Credendola morta, si è suicidato gettandosi da un cavalcavia vicino allo stadio cagliaritano di Sant'Elia.

Bari, la uccide e la avvolge nel tappeto

Marco Basile, 32 anni, agli inquirenti ha detto che la sua compagna, Donata De Bello, 48 anni, con cui i litigi andavano avanti da anni, si era procurata da sola le ferite mortali.

Come sarebbe stato possibile credergli, se la donna è stata trovata avvolta in un tappeto nella camera da letto in cui vivevano? Basile è stato arrestato con l'accusa di omicidio volontario. La donna era stata colpita con fendenti al torace, all'addome, alla gola.

Caserta, Maria aveva detto no all'uomo che diceva di salvarla

Maria Tino, 49 anni, un anno fa era sopravvissuta a 25 coltellate che le aveva inferto suo marito oggi in carcere. Aveva cercato di ucciderla perché lei l'aveva lasciato per il nuovo compagno, Massimo Bianchi, 61 anni, l'uomo con cui credeva di avere finalmente una vera relazione sentimentale. E invece questa relazione era impossibile, tra vessazioni e sudditanza. Maria aveva detto no ed è stata uccisa con tre colpi di pistola che le ha sparato per strada.

Roma, omicidio suicidio

Un femminicidio dettato non dalla violenza ma dalla disperazione è quello avvenuto nella Capitale. Un anziano di 79 anni ha ucciso soffocandola con una busta di plastica, la moglie di 81 anni malata che non riusciva più ad accudire, essendo malato anche lui, per poi lanciarsi dal quinto piano della loro abitazione nel quartiere di Monteverde.

Una subcultura maschilista radicata

A dirlo è stato il capo della polizia, Franco Gabrielli nel corso di un'audizione davanti alla Commissione di inchiesta parlamentare qualche giorno fa, esprimendo una cauta apertura su una riduzione del fenomeno, azzerata dagli ultimi fatti. Questa mattanza è figlia di una "subcultura che reifica la donna disconoscendole il diritto alla libertà e all'autonomia". Una subcultura del possesso, del maschio padrone. Sebbene i nuovi strumenti messi a disposizione dal legislatore, abbiano cominciato a incidere sulla riluttanza delle vittime a denunciare, l'emergenza non è venuta meno. Anzi ora pare più drammatica che mai.