E’ un tema per certi versi ancora preso troppo poco sul serio. Dal punto di vista scientifico non esistono prove per confermare che il pianeta Terra sia visitato da esseri di altri mondi. Eppure ci sono testimonianze da tutto il globo di persone che giurano di aver visto e, nei casi più eclatanti, di essere venute in contatto con ufo e alieni. E’ possibile che ci siano organizzazioni segrete che stanno facendo di tutto per tenere nascosta la questione? Se si, a quale scopo? I sostenitori della teoria aliena credono che il punto chiave di tutta questa segretezza sia la tecnologia e una sorta di reazione a catena che potrebbe scatenarsi nel divulgare una notizia del genere.

Ci sono casi, sfortunatamente, in cui si va ben oltre punti di vista e teorie, dove viene seriamente compromessa la salute mentale di alcuni individui.

L'accusa di omicidio

Christian Lepore, un uomo di 35 anni, è stato accusato dell’omicidio del 62enne John O’Neil, nella sua casa di West Greenwich, Rhode Island. Lepore è stato interrogato dalla Corte Suprema della contea di Kent, e ha raccontato qualcosa riguardo agli alieni. L’uomo lavorava come assistente di cucina al Whispering Pines Conference Center presso l'Università di Rhode Island. Il suo superiore, Stephen Lane, ha raccontato che Lepore il giorno dell’omicidio aveva assunto a lavoro un comportamento alquanto strano, dicendo cose insensate riguardo ad alieni nascosti.

“Loro sono qui, il governo lo sa e ce lo vuole nascondere”, continuava ad affermare l’assassino il giorno dell’omicidio. La polizia ha trovato l’uomo in casa del signor O’Neil praticamente nudo, con indosso solo dei calzini neri, accovacciato sul corpo della vittima che presentava gravi lesioni alla testa. Samuel Maldonado, agente di polizia che era sulla scena del delitto, ha raccontato di come Lepore abbia in tutti i modi resistito all’arresto, aggredendo gli agenti.

Il processo

Anche se può sembrare un caso come tanti, il processo per omicidio attualmente in corso è tutt’altro che semplice. L’omicida attaccò con grande violenza non solo i poliziotti, ma anche i loro cani. Gli avvocati Joseph Voccola e Robert D Watt Jr non hanno mai negato la colpevolezza di Lepore, ma ci tengono a sottolineare che l’uomo non era in sé in quel momento, era incapace di intendere e di volere e si trovava in uno strano stato mentale che l’avrebbe portato a commettere quel brutale omicidio.