Ennesima storia di violenza sulle donne, questa volta arriva dalla Città del Vaticano e riguarda un gendarme pontificio che è indagato per violenze fisiche e morali rivolte nei confronti della moglie, giornalista. I maltrattamenti sono iniziati poco dopo il loro matrimonio, avvenuto nel 2015.

La storia denunciata alla procura di Roma, riguarda violenze subite ai danni della donna, all’interno delle mura domestiche. La giornalista, della redazione di TV2000, per anni non ha confidato a nessuno l’inferno che stava attraversando e allo stesso tempo, nascondeva le lesioni e i lividi per non destare curiosità e sospetti di chi la circondava.

La stessa ha confessato agli agenti che le aggressioni avvenivano per motivi banali, il gendarme è anche arrivato a minacciarla di morte e ferirla a furia di calci, pugni e schiaffi. L'uomo oltre ad offendere sua moglie verbalmente, in un momento di furia delirante, è arrivato a minacciarla con un martello, intimandole di fracassarle il cranio.

Perfino il trauma cranico

In casa dei coniugi, ha dichiarato la donna, molto mobili sono ammaccati, rotti e diversi oggetti distrutti. L’ultima lite tra i due risale a marzo, dove la donna è stata ricoverata in ospedale con un referto medico che chiaramente descriveva le violenze da lei subite. La diagnosi riportava un trauma cranico con ematoma regione frontale, frattura nasale, frattura costale e frattura del piede destro.

Per questo, la guardia vaticana dovrà rispondere di lesioni, maltrattamenti e violenze continue perpetrate ai danni di sua moglie.

I dati sui femminicidi

Questi continui episodi di violenze sulle donne, vengono confermati dai dati Istat, secondo cui più di 100 donne in Italia, annualmente, vengono uccise da uomini. Negli ultimi dieci anni sono state assassinate 1.740 donne, di cui oltre il 70% vittime di maltrattamenti domestici.

Dai dati emerge una situazione che negli anni è rimasta invariata, soprattutto per quanto riguarda il numero delle vittime coinvolte.

Per questo, è necessario diffondere una maggiore cultura riguardo il rispetto delle donne, come strumento per contrastare le violenze, attraverso programmi educativi di sensibilizzazione rivolti soprattutto ai più giovani.

E’ quindi importante coinvolgere le scuole, realizzare manifestazioni per le città e diffondere programmi a sostegno delle donne vittime di abusi, con l’obiettivo di creare una rete efficace di solidarietà e aiuto.