Ha accoltellato un poliziotto a Milano, nei pressi della Stazione Centrale, e ha dichiarato di voler morire per Allah. Sull'episodio vige il massimo riserbo degli inquirenti. L'aggressore, un immigrato che risulta essere stato raggiunto da un pregresso decreto di espulsione, è stato fermato dalla polizia dopo alcune segnalazioni sulla presenza di un uomo armato di coltello.

Uno degli agenti intervenuti per immobilizzarlo è stato attinto da un fendente che lo ha ferito in modo lieve, intercettato fortuitamente dal giubbotto antiproiettile. La cautela delle autorità ha ridimensionato l'accaduto nei ranghi del gesto di uno squilibrato, ma sono tanti, troppi i recenti fatti simili in tutta Europa che fanno pensare a qualcosa di più profondo, ponderato e radicato nel fanatismo di matrice jihadista.

Non si parla, comunque, di terrorismo.

Doveva aver già abbandonato l'Italia

Doveva aver già abbandonato il suolo italiano, l'immigrato 29enne originario della Guinea che ha aggredito un poliziotto con un'arma da taglio, procurandogli una leggera ferita, per cui si è comunque reso necessario il trasporto in ospedale. L'aggressore è stato arrestato, e su di lui si è scoperto pendesse un ordine di espulsione sulla cui applicazione sono tanti i dubbi in queste ore.

'Voglio morire per Allah'

Questo il grido dell'uomo, parole ormai spauracchio di un'Europa alla deriva nel limbo di una guerra senza fronti nè eserciti. Sono i lupi solitari a far tremendamente paura, anche se in Italia, lo dicono in tanti, si è forti di un servizio di intelligence che dal 2015 ad oggi è riuscito a intercettare e "deviare" le rotte di collisione del fondamentalismo islamico contro il democratico Occidente italiano.

Un precedente sinistro è l'aggressione, sempre alla Stazione Centrale di Milano, di un poliziotto e un militare: era il maggio scorso, e a colpire, con un coltello, fu un giovane marocchino già noto alle forze dell'ordine.

I precedenti dell'aggressore

L'aggressore ha un profilo non del tutto sconosciuto alle forze dell'ordine: ha specifici precedenti per minacce a pubblico ufficiale, lesioni personali e resistenza, è un immigrato irregolare, con decreto di espulsione scaduto.

Nell'ultimo episodio che lo ha visto coinvolto, ha aggredito con un coltello a media lama un capopattuglia, rimasto ferito alla spalla destra.

L'ipotesi di reato contestata è il tentato omicidio. L'aggressore avrebbe dichiarato almeno 5 identità differenti, di volta in volta fornite durante i vari fermi a cui è stato precedentemente sottoposto. Da ulteriori approfondimenti è emerso che l'immigrato irregolare si trova in Italia da circa 2 anni.