Visti con l'ottica del costo della vita in Occidente, sarebbero salari da fame. Il sito Sputnik ha reso noto un documento contabile, ritrovato dalla polizia irachena nella parte ovest di Mosul, città da poco liberata dall'esercito regolare di Baghdad. Nel materiale cartaceo sono segnati i pagamenti per i miliziani dello Stato Islamico. Le cifre sono variabili, ma in ogni caso nessuno supera i 300 dollari, ai quali tra l'altro va sottratta la spesa fissa per la fornitura di prodotti che ammonta a 40 dollari.

Alcuni esempi di salario

Il documento rinvenuto riguarda i pagamenti emessi ad ottobre dell'anno scorso, nel cosiddetto mese di Muharram che, secondo il calendario musulmano è il primo mese dell'anno.

Gli stipendi più bassi sono quelli dei combattenti non sposati, circa 95 mila dinari iracheni che equivalgono a 72 dollari. Tolti i 40 per le citate spese, la cifra che resta nelle tasche del militante di turno è di poco superiore ai 30 dollari. Tra i nomi in elenco c'è quello di tale Abu Jana, pagato 184 dollari, ma nel suo caso si tratta di un combattente con moglie e tre figli. Il salario aumenta in base al numero dei figli, Abu Nasser ad esempio ne ha sei e, pertanto, nella circostanza ha ricevuto 256 dollari. La 'tassa' di 40 dollari è fissa e non varia in base alla condizione familiare. Pagamenti più generosi, secondo le fonti militari irachene, erano destinati ai disabili o feriti per cause di guerra, negli ultimi mesi però molti miliziani hanno smesso di essere retribuiti alla luce della situazione complessiva di crisi, economica e militare, del Califfato.

La differenza tra dirigenti e miliziani

Sempre secondo le fonti irachene, quello dell'Isis non è certamente un sistema economico paritario, elemento che stride con i proclami di fratellanza enunciati dalla propaganda jihadista. I dirigenti dell'Isis, oltre ai normali pagamenti di gran lunga superiori a quelli dei semplici combattenti (da 500 euro a salire), lucravano sulla vendita dei beni rubati durante le varie conquiste del periodo d'oro del Califfato, nel 2014.

Oltretutto non c'era nemmeno cameratismo tra i miitari, i capi delle milizie consumavano i loro pasti in sede separata rispetto agli altri ed avevano a disposizione cibo di prima scelta.

Gli stipendi prima della crisi

Da sottolineare però che gli stipendi dell'Isis non sono sempre stati così bassi. Nel periodo migliore del Califfato, dopo le conquiste in Siria ed Iraq nel 2014, gli stipendi variavano da 600 fino a 1.300 dollari.

Era la fase in cui lo Stato Islamico controllava i pozzi di petrolio e forniva illegamente greggio ai Paesi vicini. Il salario iniziale, inoltre, veniva elargito insieme ad una casa, un'auto con relativo carburante ed una concubina.