I parenti di Nicky Hayden, ex pilota di motociclismo che lo scorso 22 maggio 2017 è deceduto all'ospedale Bufalini di Cesena per le profonde ferite riportate in un violento incidente stradale, hanno deciso di farsi risarcire dal conducente della Peugeot che lo ha travolto. L'avvocato Moreno Maresi, legale dei familiari di Hayden, avrebbe già inviato una missiva al guidatore dell'auto che, lo scorso maggio, aveva investito il pilota. Poco dopo l'impatto, il ragazzo alla guida della Peugeot, comunque risultato negativo all'alcoltest, aveva detto che si stava recando al lavoro quando, all'improvviso, gli era sbucato davanti un ciclista, proveniente da una strada laterale.

Non era stato in grado, perciò, di evitarlo.

Hayden non avrebbe dato la precedenza

Dai primi accertamenti è emerso che Nicky Hayden, mentre pedalava, non avrebbe dato la precedenza e, per questo, sarebbe stato investito. Il conducente della Peugeot, insomma, non avrebbe colpe apparentemente. Invece non sarebbe così. Da ulteriori indagini è emerso che quella Peugeot procedeva a una velocità superiore ai 50 km/h consentiti. I parenti di Hayden, comunque, sono determinati e chiedono danni. Non si sa nulla, comunque, della somma chiesta e di chi dovrà pagarla, poiché la vettura era di proprietà della madre del conducente. Si sa solo che l'avvocato Maresi ha notificato la richiesta di risarcimento sia al giovane guidatore che alla madre e all'assicurazione.

I parenti dell'ex centauro e l'avvocato, tuttavia, non hanno voluto rilasciare dichiarazioni al riguardo. Il legale si è limitato a un laconico commento: 'Si tratta della prassi quando capitano incidenti del genere'.

Il popolo del web insorge contro i familiari di Hayden

I familiari di Hayden hanno chiesto un risarcimento facendo leva sul presunto concorso di colpa, visto che il conducente di Morciano aveva oltrepassato il limite di velocità consentita in quel tratto.

Dai video acquisiti dalla Polizia municipale e dalle indagini, comunque, non vi sono dubbi sul fatto che Hayden, a bordo della sua bici, non abbia dato la precedenza tra le vie Tavoleto e Ca' Raffaelli. Vero è, comunque, che la Peugeot viaggiava a circa 80 km/h, una velocità certamente superiore a quella massima consentita in quel tratto.

Si attende il risultato finale della perizia: solo quello sarà determinante per la richiesta dei danni. La notizia della richiesta dei danni al guidatore della Peugeot ha diviso, il popolo del web è insorto. Gran parte degli internauti non ammette una richiesta del genere.