Ci troviamo in Emilia Romagna, precisamente a Parma, dove i genitori di una studentessa 16enne hanno deciso di sporgere denuncia sia alla polizia postale che al provveditorato per ciò che ha dovuto subire la figlia, esclusa da una cena di classe a causa della sua disabilità. Il caso riguarda degli alunni di una Scuola superiore, ed è risalente all'11 giugno, come precisato dalla "Gazzetta di Parma".

La famiglia della liceale ha scoperto una conversazione tenutasi su WhatsApp, dalla quale si evince con estrema chiarezza che alla ragazza è stato chiesto di non presenziare all'evento.

Nel dialogo, infatti, le compagne dichiarano l'intenzione di voler organizzare una cena per festeggiare la fine dell'anno senza la presenza dei genitori e, poiché la giovane avrebbe necessitato dell'accompagnamento di qualcuno, senza mezzi termini le è stato scritto: "Non vorremmo che tu venissi".

Impossibile procedere a causa della mancata reiterazione del fenomeno

La giovane ha provato in qualche modo a replicare, spiegando di essere una persona come tutte le altre, di utilizzare la carrozzina elettrica che le avrebbe permesso tranquillamente di partecipare alla serata insieme al resto del gruppo, ma a quel punto le risposte sono diventate ancora più offensive. La scuola, preso atto di quanto accaduto, ha consigliato ai genitori di denunciare il fatto alla polizia postale, ma poiché la situazione non rappresenterebbe un fenomeno reiterato nel tempo - anche se i familiari non ne sono completamente certi - non si configura il reato di bullismo e nemmeno quelli di stalking o atti persecutori, motivo per il quale non è stato possibile procedere.

Il provveditore: "Questi casi sono sempre più frequenti"

La famiglia ha scritto anche al provveditore agli studi Maurizio Bocedi, ma l'intervento degli organismi scolastici, al momento, è impossibile a causa della conclusione dell'anno. Il dirigente comunque ha confermato che, nonostante il periodo in cui è avvenuto l'increscioso episodio, esso rientra in un contesto di classe e, di conseguenza, saranno valutati eventuali provvedimenti "Una volta conosciuta la situazione nel dettaglio".

Il provveditore non ha negato che l'uso offensivo dei social network da parte degli adolescenti sia ormai all'ordine del giorno, e assicura che gli organi competenti hanno attivato con urgenza tutte le procedure del caso, a cominciare dalla richiesta alla preside di una relazione dettagliata sulla vicenda. Bocedi ha anche affermato che il caso verrà affrontato con la massima attenzione che la scuola deve porre nei confronti della disabilità, "Poiché l'inclusione è uno dei suoi obiettivi principali".