Un poliziotto 31enne della stradale di Torino è stato arrestato per stalking ai danni di un uomo, commerciante, che avrebbe perseguitato con atti diffamatori, intimidazioni e vere e proprie minacce. Per l'agente le manette sono scattate dopo mesi di indagini, e le accuse a suo carico sono piuttosto pesanti: danneggiamento, diffamazione e atti persecutori. La vicenda, finita sul tavolo della procura, ha assunto velocemente risvolti penali e il movente dello stalker sarebbe stato chiaramente individuato dagli inquirenti.

Il movente del poliziotto stalker

Secondo la ricostruzione fatta dalla polizia sulla base di quanto dichiarato dalla vittima, gestore di un bar-tabacchi a San Secondo di Pinerolo, tutto sarebbe nato da alcuni screzi tra commercianti.

Massimiliano Conte, il poliziotto arrestato per stalking, avrebbe reagito in modo non proprio diplomatico al confronto tra sua moglie (titolare di un negozio vicino a quello della vittima) e il barista che lo ha poi denunciato.

Quest'ultimo si sarebbe più volte lamentato di una "concorrenza sleale" portata avanti dalla donna attraverso la somministrazione non autorizzata di bevande e alimenti. Nel dicembre 2016, una segnalazione dell'esercente "rivale" ai vigili urbani aveva avuto come effetto una multa piuttosto salata ai danni della signora: 4mila euro di sanzione, che di lì a poco avrebbero scatenato l'inferno.

Accusato di diffamazione: 'Lui è un pedofilo'

Il quadro accusatorio a carico dell'agente si è aggravato anche in seguito ad alcune affermazioni di carattere diffamatorio contro il negoziante che aveva osato accusare sua moglie. Subito dopo l'episodio della multa inflitta alla donna, il commerciante ha registrato l'inizio di una serie di danneggiamenti notturni al suo locale.

Ma non è l'unico dettaglio della vicenda: nel marzo 2017 avrebbero fatto la prima comparsa alcuni manifesti contenenti la falsa accusa di pedofilia mossa al barista: "Lui è un pedofilo condannato dal tribunale". Proprio l'affissione di questi volantini è uno dei reati contestati al poliziotto.

Necessaria la custodia in carcere

Il gip Alberto Toppino ha disposto la custodia cautelare in carcere, ritenuta necessaria data la determinazione con cui Conte avrebbe condotto le azioni di danneggiamento e stalking. Lo scorso 2 marzo, in una chat WhatsApp, l'uomo avrebbe scritto: "Devo spezzarlo in due, 'sto st...zo". All'interlocutore avrebbe persino chiesto "due cosette per il mio amico qui vicino", nel tentativo di sapere "se una carabina depotenziata riesce a bucare una gomma a 30 metri".

La preoccupazione in merito alla pericolosità di Conte e al potenziale rischio per l'incolumità della vittima sarebbe particolarmente alta, come ribadito anche dal gip. Più volte, di notte, l'agente avrebbe indossato un passamontagna Mefisto al contrario, al fine di occultare lo stemma della polizia.

Per l'uomo anche l'accusa di ricettazione: nella sua abitazione gli inquirenti hanno trovato numerosi documenti, risultati rubati, ritrovamento definito dal gip Toppino "allarmante".