Tre giovanni donne africane, Sandra Ncube, 21 anni, Riamuhetsi Mlauzi, 23, e Mongiwe Mpofu, 25, sono dovute comparire davanti al tribunale di Bulawayo, città dello Zimbabwe, con l'accusa di avere adescato in casa di una di loro e poi stuprato un prete. L'azione giudiziaria è solo all'inizio e già se ne sentono delle "belle".

Come sono andati i fatti

Un pastore sconvolto, ha denunciato alla polizia locale quanto gli è accaduto. I fatti si sono svolti la sera del 14 luglio. Adescato in casa di una delle sue violentatrici con la scusa di dargli un contributo economico per la sua chiesa, il prete è stato costretto a spogliarsi e a mettersi su un letto dove le tre donne lo hanno costretto ad avere un rapporto sessuale.

Due di loro l'hanno tenuto fermo, mentre la terza abusava di lui. Dopo lo stupro, l'uomo si è presentato in ospedale con i genitali gravemente irritati.

Davanti al tribunale

Subito è scattata la denuncia alla polizia che ha rintracciato le tre responsabili, Sandra Ncube, 21, Riamuhetsi Mlauzi, 23 anni e Mongiwe Mpofu, 25, che sono dovute comparire davanti al procuratore Petros Shoko. Le tre donne hanno negato di aver rapito il pastore o di averlo trascinato in casa con l'inganno, mentre hanno ammesso l'assalto "indecente". Le tre hanno specificato di aver avuto un "ruolo" differente nella violenza.

Delle tre, Mongiwe Mpofu, 25, ha negato di aver materialmente violentato il prete, ma ha detto di aver portato i preservativi.

La motivazione che è stata fornita al magistrato del loro crimine, è paradossale. Sandra Ncube, di 21 anni, ha detto che il loro era solo un "gioco", una sfida al ruolo del pastore e che non pensavano l'avrebbe presa tanto sul serio. L'altra donna, Riamuhetsi Mlauzi, 23 anni, ha sostenuto che voleva dimostrare al prete che anche lui ha sentimenti e pulsioni come gli altri esseri umani, che non è speciale né immune dalle tentazioni carnali e che desiderava solo che si arrendesse ai suoi desideri sessuali.

"Quando l'ho toccato, si è subito risvegliato, e questo è tutto quello che volevamo vedere", ha dichiarato con estrema disinvoltura e una certa soddisfazione, Riamuhetsi Mlauzi davanti al tribunale.

La 'banda dello sperma'

Intanto il denunciante è stato portato al Mpilo Central Hospital per un esame medico che verrà poi passato al vaglio dei magistrati.

Tutte e tre le donne sono agli arresti domiciliari fino al 7 agosto quando sarà celebrato il processo. Le tre potrebbero fare parte della cosiddetta "banda dello sperma", un gruppo di violentatrici seriali che nello Zimbabwe abusano degli uomini per rubare il loro seme. Forse usato per fare dei rituali magici e propiziatori in grado, secondo chi li esegue, di rendere ricche le persone su cui vengono praticati. Spesso le componenti di questa banda si accaniscono su autostoppisti, dandogli un passaggio, quindi obbligandoli a fare sesso, sempre utilizzando il preservativo che servirebbe proprio per conservare il liquido seminale. Un fenomeno da anni diffuso nello Zimbabwe al punto che le autorità hanno diffuso un vademecum per uomini soli che si spostano a piedi, o viaggiano in luoghi isolati con la propria auto.