Il 3 luglio scorso, un'insegnante elementare 54enne è stata arrestata e posta ai domiciliari per ordine del Giudice per le indagini preliminari di Roma. La donna è accusata di violenze fisiche e psicologiche ai danni dei suoi giovanissimi allievi, che sarebbero stati maltrattati in molte occasioni. In un caso, la maestra avrebbe anche infilato nel cestino della spazzatura la testa di una bambina con disabilità psicofisica.

Gli inquirenti: "Un quadro inquietante"

Ad eseguire l'arresto sono stati gli agenti del Commissariato Appio, dopo le accuse rivolte alla docente da colleghi ed ex alunni.

Nello specifico, le indagini sono partite lo scorso marzo, quando un collaboratore scolastico ha raccontato alla polizia di aver visto la maestra mentre teneva un bambino per un braccio e lo colpiva con un forte schiaffo sul viso e una ginocchiata nella schiena. Successivamente le forze dell'ordine hanno raccolto altre testimonianze di ex alunni oggi maggiorenni e di tre famiglie di studenti attuali, che sin da subito hanno fatto emergere un quadro che gli inquirenti hanno definito inquietante: l'insegnante, infatti, avrebbe sempre preteso che i bambini rimanessero col capo chino sul banco per farla mangiare in tranquillità, perpetrando nei loro confronti, per lunghi anni, diverse vessazioni.

Peraltro sembra che la donna sia stata più volte spostata di classe, senza però essere mai allontanata, circostanza che al momento è oggetto di valutazione per stabilire eventuali responsabilità da parte della Scuola.

Il dirigente della Gilda: "Occorre una proposta di legge"

Nell'ultimo periodo, non è la prima volta che si assiste a fenomeni del genere.

Solo il mese scorso si era parlato di un'insegnante di Ascoli Piceno accusata di aver picchiato in almeno due occasioni un alunno di quarta elementare. Fabrizio Reberschegg, dirigente del sindacato della Gilda degli insegnanti, chiede a gran voce che, alla luce di quest'ennesima vicenda, sia presentata una proposta di legge sulla mobilità intercompartimentale o compartimentale, stabilendo che i docenti che non sono più in grado di svolgere la loro occupazione vengano spostati in altri ministeri o al Provveditorato.

Reberschegg sottolinea come quello dell'insegnante sia un mestiere molto delicato, che influenza la vita dei bambini e, per questo motivo, invita i dirigenti scolastici ad avere sempre il coraggio di intervenire e denunciare coloro che attuano condotte intollerabili.