La storia di una ragazzina traumatizzata e spaventata, costretta a crescere troppo in fretta a causa degli abusi subiti. E proprio chi avrebbe dovuto difenderla, il compagno della madre, ha invece carpito la sua fiducia violentandola e rubandole l'innocenza. Il bruto è stato condannato a 6 anni di carcere per avere stuprato la piccola da quando aveva solo 10 anni. Il giudice Giovanni Ghini ha infatti ritenuto veritiero il racconto della minorenne, infliggendo all'uomo una pena esemplare.

La triste vicenda

Le molestie sulla giovane, di cui non sono state rese note le generalità perché ancora minorenne, sono iniziate a Reggio Emilia quando ancora aveva 10 anni.

I fatti sono avvenuti tra il 2009 e il 2010. Il convivente della madre ha approfittato dell'assenza della donna, chiamata ad assistere una parente in ospedale, per palpeggiare e penetrare più volte la piccola a sua insaputa. La bimba, che viveva in un contesto familiare già instabile, in cui i genitori non andavano affatto d'accordo fra di loro, non ha avuto il coraggio di raccontare quanto accaduto. Infatti nessuno si è accorto di nulla.

Dopo 4 anni, quando ormai era un'adolescente, la giovane ha incontrato un ragazzo di 18 di cui si è innamorata, e del quale è rimasta incinta; una storia tormentata che ha fatto riaffiorare i contrasti in famiglia. Per questa ragione, la coppia ha deciso di scappare al sud da una parente di lui.

Solo in quei giorni è riemerso, nella vittima, il ricordo di quegli abusi terribili subiti quando era ancora una bambina, ma stavolta ha trovato la forza per confidarsi con il compagno, e insieme si sono recati dagli assistenti sociali.

Le indagini della magistratura

Le indagini della procura sono partite in seguito alla segnalazione degli operatori sociali.

Il 40enne molestatore è stato rinviato a giudizio dai magistrati, secondo il rito abbreviato da lui richiesto. Circa due anni fa, la giovane donna è stata sottoposta anche ad incidente probatorio, nel quale ha riferito degli abusi subiti dal compagno della mamma. L'avvocato del molestatore ha cercato di difendere il suo assistito, dichiarando che le parole della vittima non avevano alcun riscontro dimostrabile con i fatti.

Nell'udienza conclusiva, i Pm Giulia Stignani prima e Piera Giannusa poi, hanno chiesto una pena di 6 anni e mezzo per l'imputato. Il giudice Giovanni Ghini ha ritenuto veritiero e ricco di particolari il racconto della giovane e, di conseguenza, ha emesso una sentenza di condanna nei confronti dell'uomo. Adesso la ragazza e suo figlio sono stati affidati ad una famiglia, con la speranza che possa dimenticare questa terribile vicenda.