E' il giornale Tempi.it a parlare della vicenda. La Svezia rischia una guerra civile: molte aree delle piu grandi città sono gestite ormai da centinaia di gang che armano migliaia di delinquenti, soprattutto immigrati; l'accesso alla polizia, ai pompieri e alle istituzioni è proibito. A lanciare l'allarme e un appello di aiuto è il capo della polizia svedese che chiede ai cittadini solidarietà e collaborazione. Molti agenti hanno lasciato il lavoro, e tanti altri sperano di cambiarlo al più presto. L'insicurezza tra la popolazione e le forze dell'ordine aumenta di giorno in giorno, ma il Governo svedese rassicura che la situazione nel Paese è sotto controllo.

Le parole del capo della polizia svedese

"La Svezia è fuori controllo", sono le parole di Dan Eliasson, capo della polizia, che in tv spiega e racconta la situazione di emergenza. 200 gang gestiscono molte zone del Paese, la polizia, e perfino le ambulanze, hanno dificcoltà ad accedervi. Le aree vietate sono ormai 61, di queste 23, situate nelle periferie delle principali città, sono considerate molto rischiose e così la polizia si è ritirata, sono stati perfino chiusi alcuni commissariati. A confermare ciò è il capo dei servizi segreti che con le sue affermazioni aggrava ulteriormente il quadro della situazione, i presunti terroristi presenti sul territorio nazionale sarebbero passati in pochi anni da centinaia a migliaia e si registra il pericolo che i foreign fighter, ritornati dalla Siria, potrebbero colpire il Paese o causare attentati altrove.

La stampa progressista e il governo respingono l'allarme

Nessuna emergenza, nessun problema di integrazione per i ministri della cultura e degli esteri svedesi: in Svezia "nulla succede e nulla succederà", gli attentati degli ultimi anni sarebbero solo frutto di frustrazione. A controbattere a tali affermazioni è la giornalista Annika Rothstein, la quale fa notare come su una popolazione di 9 milioni di svedesi, 400mila siano musulmani.

Molti arrivano da Paesi con una cultura, valori, idee sulle donne, uguaglianza completamente diversi da quelli svedesi, basti pensare alle violenze sessuali subite da donne svedesi ad opera di fondamentalisti, messe a tacere dalle istituzioni per evitare l'alimentarsi della propaganda populista.

La preoccupazione è avvertita tra la popolazione, e nonostante la polizia finora abbia taciuto, ora rompe il muro di omertà e racconta quello che sta accadendo.

I populisti di Sd vorrebbero l'intervento dell'esercito nelle zone incontrollabili e impedire il ritorno dei terroristi dalla Siria. Le polemiche nascono anche in seguito alla trasmissione negli Stati Uniti di un documentario di Amy Horowitz in cui la polizia ammetteva la propria impotenza: "Negli inseguimenti non si riesce ad entrare nelle zone off limits dove c'è spaccio di droga e di armi e non è concesso parlare di estremismo altrimenti si viene accusati di razzismo".