Sono 10mila le persone che si sono riunite al Parco Miralfiore di Pesaro per la manifestazione free-vax per protestare contro il decreto sui vaccini obbligatori voluto dal ministro della Salute Beatrice Lorenzin. In questa occasione tutti i presenti hanno indossato una maglietta arancione. Molti i genitori che si sono presentati con i figli in braccio. In questi casi, come già accade in altre occasioni nel nostro Paese, più che esserci un confronto ragionato e dialettico tra le parti, il dibattito rischia di essere inficiato da pregiudizi ideologici.

Indubbiamente si tratta di una questione molto delicata, riferendosi a temi riguardanti la salute.

D'altronde possiamo riassumere il nocciolo del dibattito facendo riferimento all'articolo 33 della nostra carta costituzionale, secondo cui: "La Repubblica tutela la salute sia come diritto dell'individuo che come interesse della colettività". Insomma la salute, quale diritto riguardante il singolo, in ogni caso però non può mettere a rischio la salute della collettività, pertanto è necessario trovare un equo contemperamento tra questi due diritti parimenti tutelati dalla Costituzione. In questo caso è emblematico l'aumento dei casi di morbillo a cui si è assistito negli ultimi mesi di quest'anno.

La protesta dei no-vax

Ma fondamentalmente cosa contestano i no-vax? In realtà i genitori che hanno preso parte a questa manifestazione vogliono avere la libertà di scelta e di informazione in materia di vaccini, mentre il governo con questo decreto, come abbiamo detto, impone l'obbligatorietà di determinate vaccinazioni. Alla manifestazione hanno partecipato anche il filosofo Diego Fusaro, il giornalista Gianluigi Paragone e il cantante Povia.

Ma cosa prevede il decreto del governo sull'obbligatorietà dei vaccini?

Decreto obligatorietà vaccini: cosa prevede

Intanto il decreto prevede che le vaccinazioni obbligatorie per i ragazzi da 0 a 16 anni passano da 12 a 10. Ecco quali sono: anti-varicella, anti-poliomelitica, anti-epatite B, anti-tetano, anti-difterica, anti Heamophilus influenzae tipo b, anti-parotite, anti-rosolia, anti-morbillo, anti-pertosse.

Le altre quattro vaccinazioni, ovvero quelle anti-meningococco B e C, anti-penumococco e anti-rotavirus non risultano più obbligatorie. Inoltre per i genitori che si rifiutano di vaccinare i propri figli la multa passa da 7.500 euro a 3.500 euro. La sanzione minima invece è di 500 euro.