Tutto sta a vivere nella città con il fiume 'giusto', o meglio in quella che abbia un corso d'acqua non troppo inquinato, a prova di leptospirosi ed altre infezioni, e il gioco è fatto. Tra affogare in un mare di traffico quotidiano e fare, alla lettera, a nuoto un tragitto di due chilometri nel fiume cittadino per arrivare in ufficio in tempo e non stressato, Benjamin David, 40 enne di Monaco, ha preferito la seconda opzione. La sua storia è diventata un caso mediatico che ha interessato anche la Bbc. La tv inglese gli ha dedicato un breve documentario.

Lo strano caso dell'uomo che in ufficio va a nuoto

Sicuramente il personaggio è originale e stravagante. Ma la bizzarra e anomala soluzione, Benjamin David, l'ha adottata perché esasperato di dover trascorrere ogni giorno ore sui mezzi pubblici o, peggio, in auto, per arrivare sul posto di lavoro. Un'esperienza quotidiana comune a tanti cittadini a cui però, di certo non verrebbe mai in mente di arrivare in ufficio a nuoto. A Benjamin David, sposato con figli, l'idea invece è passata per la testa e l'ha realizzata: da due anni tutte le mattine va a lavoro attraversando il fiume Isar, percorrendo due chilometri a stile libero. Sostiene di aver trovato così la sua dimensione di vita ideale: arriva prima, si tiene in forma e si rilassa anche.

Se lo garantisce lui che l'ha sperimentato, c'è da credergli.

Muta, look e attrezzatura per ogni stagione

Benjamin David ha pensato proprio a tutto, non lasciando nulla al caso. La tenuta per la sua traversata giornaliera dipende dal periodo dell'anno: con la bella stagione basta un costume da bagno, d'inverno o quando le temperature sono rigide, indossa una muta.

Non rinuncia mai a un paio di scarpine di gomma per proteggere i piedi. Fa anche parte della sua equipaggiatura, una sacca speciale impermeabile dove mette vestito, scarpe, portatile, cellulare e documenti di lavoro, così da potersi trasformare da 'uomo-pesce di fiume' in manager in tempi brevi, appena riemerge dall'Isar. La sua sacca, inoltre, se riempita d'aria, diventa anche una boa a cui aggrapparsi se la corrente del fiume fosse troppo forte, se dovesse avere un crampo o per qualsiasi emergenza.

Consigli e suggerimenti del 'pendolare' fluviale

Il manager monitora tutti i giorni la temperatura dell'acqua, la corrente del fiume e le condizioni metereologiche prima di partire per la sua traversata. Non vuole che la moglie e i figli stiano in pensiero. Ormai a Monaco è una celebrità: lo salutano dai ponti al suo passaggio, o lo aspettano quando riemerge e va a prendere un cappuccino. Per lui non c'è niente di strano dal momento che per 150 anni il fiume Isar è sempre stato utilizzato come arteria di trasporto, certo non da traversare a nuoto. Anzi David sta cercando di invogliare i cittadini ad imitarlo. Dalla sua pagina Facebook, dà consigli sui punti migliori di discesa al fiume come su quelli di risalita, svela i trucchi per non stancarsi, indica quali sono i tratti più facili per nuotare e quelli più impervi.

Non osiamo pensare come faccia a fare la traversata di ritorno a sera, quando cala il buio, d'inverno le temperature sono rigide e magari dopo una giornata in ufficio si ha quel 'lieve' cerchio alla testa che annienta.