L'estate calabrese continua a tingersi di rosso. Dopo le violenze subite da Billy, cane che soleva vagabondare per il centro abitato di Zungri (VV), un altro cane è stato trovato morto in una boscaglia nei pressi di Montalto Uffugo, in provincia di Cosenza, nella giornata di ieri.

L'orrida scoperta durante un'escursione, l'esecuzione di Billy nel pieno dei festeggiamenti

La macabra scoperta è avvenuta durante l'escursione di una coppia in un'area verde della cittadina bruzia. I due visitatori stavano percorrendo un tracciato nei pressi del parco "San Francesco" sul monte Parantoro alla ricerca di un riparo dal sole; improvvisamente, si sono trovati davanti al raccapricciante spettacolo, prontamente denunciato ai militari dell'Arma.

Punto fondamentale da chiarire per gli inquirenti è se l'animale, già in avanzato stato di decomposizione, avesse o meno un padrone: in tal caso, si potrebbe ipotizzare una vendetta mirata. Un particolare parrebbe confermare questa disamina: il cadavere non sembra riportare tracce evidenti di maltrattamenti subiti.

La vicenda, già richiamata, del randagetto Billy presenta invece un epilogo ben più sconcertante: il cane, a detta unanime docile e mansueto, sarebbe stato facilmente adescato dai suoi carnefici, i quali hanno prolungato le sofferenze del povero malcapitato infierendo sul suo corpo con un oggetto contundente. Il delitto si è consumato nel mezzo di una festa popolare, nella serata di sabato; la scoperta ha duramente provato la cittadinanza zungrese, che si è da allora rinchiusa in un impenetrabile silenzio.

Condanne dal mondo della politica e dell'attivismo animalista

Entrambe le scoperte hanno ricevuto da subito una copertura a livello nazionale, a causa della diffusione delle notizie stesse principalmente via Internet; evidentemente, l'ondata di indignazione che si è scatenata un anno addietro per l'uccisione del cane Angelo a Sangineto (CS) non si è ancora esaurita.

L'episodio è stato richiamato dal presidente del Movimento Animalista, la parlamentare di centrodestra Michela Vittoria Brambilla, che ha espresso profondo dolore per quanto accaduto ed ha sollecitato un inasprimento delle pene per i maltrattamenti e le uccisioni di animali domestici, obiettivi dell'associazione da lungo tempo.

Si unisce all'appello il sindaco del paese del vibonese, Franco Galati, il quale esorta i concittadini ad abbandonare il silenzio e a collaborare con le autorità per individuare i colpevoli del gesto.

Una chiusura ad oltranza, infatti, pur essendo comprensibile come prima reazione in un momento di spavento per la sovraesposizione mediatica di questi giorni, può essere additato come un gesto omertoso in grado di marchiare indelebilmente un'onesta cittadina agli occhi del mondo.