Potrebbe essere riaperto il caso della scomparsa di Roberta Ragusa, la donna sparita nel nulla cinque anni fa in Toscana, nel Pisano, e per il cui delitto è stato condannato a venti anni di carcere il marito Antonio Logli, finito alla sbarra con le accuse di omicidio volontario e occultamento/distruzione del cadavere. Il caso potrebbe essere riaperto, il condizionale e d'obbligo e, come in tutti i casi di questo genere, le informazioni e le indiscrezioni sono da prendere con le pinze. Di certo c'è però che sul delitto di Roberta Ragusa c'è una nuova testimonianza che potrebbe essere ritenuta importante da investigatori e inquirenti che si sono occupati del caso.

Delitto Roberta Ragusa, i familiari chiedono di cercare il cadavere

Nuove dichiarazioni significative sono state rilasciate da Maria Ragusa, una cugina della donna scomparsa, alla rivista settimanale Giallo. La parente di Roberta Ragusa ricorda che la donna è stata già cercata in molti posti e che ancora non è stata ritrovata. Lo scopo principale dei parenti, adesso, è quello di ritrovare il cadavere della donna. "Mia cugina è stata uccisa - ha dichiarato a Giallo Maria Ragusa - e il suo corpo nascosto chissà dove". I familiari non demordono e continuano a sperare che il corpo della donna uccisa e nascosta dal marito, secondo l'accusa sfociata nella condanna a venti anni di reclusione, possa essere ritrovato in qualche parte.

"Roberta - ha detto la cugina Maria - merita una degna sepoltura". I familiari auspicano che possano riprendere le ricerche del cadavere che nei mesi scorsi sono state estesa anche a diversi laghi in provincia di Pisa dopo una segnalazione anonima. "Mi auguro - ha detto Maria Ragusa al settimanale Giallo - che ci siano nuove attività di ricerca”.

Nuove testimonianze riportare dal settimanale Giallo, ecco le novità

Questa la testimonianza della cugina, le novità clamorose sul caso di Roberta Ragusa, però, arrivano dall'associazione Penelope Italia, che da anni offre assistenza di ogni tipo ai parenti delle persone scomparse nel nulla. Penelope Italia al processo contro il marito della donna si è già costituita come parte civile.

Il cadavere della donna, secondo Penelope Italia, potrebbe essere stato nascosto dal marito in un appezzamento di terreno che si trova vicino alla casa in cui Roberta Ragusa viveva con il marito e i suoi figli. Il fondo agricolo in oggetto sarebbe proprio vicino a quell'abitazione, "a poche decine di metri", secondo l'associazione che assiste i familiari delle persone scomparse.

Parlano la cugina Maria Ragusa e un vicino di casa di Antonio Logli

Decisiva sarebbe la testimonianza di un uomo che si chiama Roberto Costa. Il nuovo testimone conoscerebbe molto bene il marito di Roberta Ragusa e abita vicino la sua abitazione. L'uomo “sostiene - secondo quanto riportato dal settimanale Giallo - che nelle ore successive alla scomparsa di Roberta Logli si aggirava in modo sospetto - viene sottolineato - all’interno di un terreno di sua proprietà”.

Di questa testimonianza si apprende solo adesso, ma in realtà sarebbe stata fornita agli investigatori già nel mese di marzo del 2012, quindi dopo due mesi dal delitto della donna. Penelope Italia, adesso, chiede agli investigatori di verificare e dunque di cercare il cadavere di Roberta Ragusa in quel terreno. Riprenderanno le ricerche? Nei prossimi giorni, probabilmente, si saprà qualcosa di più.