Azioni che generano conseguenze; sottili equilibri che vacillano, sempre di più. La paura 'guerra mondiale' sembra alle porte, ora più che mai. L'escalation delle ultime ore non lascia spazio a riflessioni su un ipotetica soluzione diplomatica, troppo spesso cercata dai due contendenti, Kim Jong Un e il presidente Donald Trump, troppo spesso sommersa da un 'attacco mediatico' sopra le righe per cercare un punto di incontro comune. La realtà è che nessuno, a questo punto, può più gestire una situazione diplomatica probabilmente mai esistita, che peggiora ulteriormente dopo l'allarme degli 007 USA, i quali non hanno più dubbi riguardo la detenzione di numerose testate nucleari da parte della Corea del Nord, pronte ad essere 'utilizzate contro gli imperialisti'.

Pyongyang: sarebbero pronti 60 ordigni atomici

Stando a quanto dichiarato dagli 007 Usa, infatti, i nordcoreani sono finalmente riusciti a produrre con successo un armamento nucleare che fa paura: parliamo di circa 60 ordigni atomici, e a realizzare una 'testata nucleare miniaturizzata', che a differenza di qualche tempo fa ora sarebbe più compatta e pronta per essere montata sull'arsenale di missili detenuto da Kim Jong Un. Tutto ciò è ancor più preoccupante se si pensa che la Corea del Nord starebbe seriamente valutando un piano per colpire il territorio Usa, in modo particolare la base aeronavale statunitense di Guam, nel Pacifico.

La risposta 'furiosa' di Trump

Non si è fatta attendere molto la risposta di Donald Trump, che ormai sembra volere affrontare l'avversario nordcoreano con la stessa 'politica verbale'.

'Se la Corea del Nord continuerà con la strategia delle minacce' ha affermato 'la risposta americana sarà fuoco e furia come come non si è mai visto finora'.

Stati Uniti che si sentono più che mai nel mirino di Pyongyang? Ciò che si evince dalle affermazioni degli esperti Usa, è che il regime nordcoreano è sempre più vicino ad ottenere il titolo tanto ambito di 'potenza atomica', e ciò marca ulteriormente il rischio da parte di Washington di essere raggiunta da missili balistici finalmente in grado di montare testate nucleari con la capacità di colpire la costa Ovest degli Usa, comprendendo il suolo che va da Seattle a Los Angeles.

Opzione 'militare' Usa e 'ruolo della Cina'

L'accelerazione dei programmi nucleari della Corea del Nord lascia sbigottiti non solo gli Usa, ma anche la Cina, fino ad oggi ritenuta la principale partner commerciale di Pyongyang. Pechino che ormai sembra piuttosto spazientita dalle continue provocazioni del regime di nordcoreano, che mettono a rischio tutta l'area, e che ora potrebbe davvero fare pressione sul regime di Kim, svolgendo il ruolo che gli Usa hanno sempre auspicato per una risoluzione pacifica.

Pentagono che tuttavia non può trascurare un 'opzione militare valida nei confronti di Pyongyang, la quale avrebbe di nuovo preso il sopravvento nelle questioni principali dello Studio Ovale. Sono infatti numerose le operazioni messe a punto per contrastare i piani nucleari di Kim Jong Un, tra cui un attacco ai siti atomici nordcoreani con raid aerei: probabilmente l'opzione più efficiente, ma anche quella ritenuta finora più pericolosa. Un America che questa volta non sembra più intenzionata ad attendere passivamente l'iniziativa del 'dittatore bambino', e che considera l'opzione 'attacco preventivo' un ipotesi non più così remota come in passato.