Non accenna a diminuire la tensione tra le due superpotenze. A fronte dei continui test missilistici ed il mancato stop al programma nucleare, nei giorni scorsi gli Stati Uniti, dopo una lunghissima trattativa con Cina e Russia, nazioni tra i principali partner di pyongyang, sono riusciti a far approvare dall'ONU l'ennesima e pesante sanzione. La risposta del regime coreano non si è certo fatta attendere.

La nostra vendetta sarà mille volte più grande

Pyongyang attraverso un comunicato inasprisce con forza la situazione, rendendo evidente come non mai che l'idea d'intavolare trattative non rientra certamente nei loro piani.

La nota colpisce con forza gli Stati Uniti, bollando le sanzioni come un complotto per soffocare e isolare la Corea. Ma l'aspetto più importante è certamente un altro: il regime minaccia direttamente gli USA avvisandoli che la loro vendetta sarà "mille volte più grande", per poi rincarare la dose affermando che in nessun modo, il programma nucleare verrà frenato. Risulta assolutamente evidente come i toni eccessivamente alti del comunicato siano una risposta non solo alle sanzioni ONU, quanto anche alle dichiarazioni di Herbert R. McMaster, attuale consigliere per la sicurezza nazionale (NSA) quando due giorni fa affermava che gli USA stavano mettendo al vaglio tutte le possibili soluzioni, compresa una guerra preventiva, per fermare la minaccia rappresentata da Pyongyang.

Reazioni

La notizia ha subito fatto il giro del mondo e, come prevedibile, ha scatenato diverse reazioni. Il presidente USA Trump, dopo un colloquio telefonico con il Premier giapponese Shinzo Abe e la controparte sudcoreana Moon Jae-in, ha affermato che il comportamento di Pyongyang rappresenta una seria minaccia nei confronti degli Stati Uniti e di tutti i suoi alleati Ha invece cercato di distendere i toni il ministro degli Esteri russo Serghiei Lavrov chiedendo si eviti l'uso della forza e che si possa raggiungere una soluzione ai problemi della regione attraverso la diplomazia.

La sua controparte cinese, Wang Yi, chiede a gran voce che tutte la parti in causa mettano fine alle continue tensioni tornando ad occupare il loro posto al tavolo dei negoziati.

Conseguenze

Nelle prossime ore sicuramente giungerà la risposta statunitense. Non è da escludere che i toni possano inasprirsi ulteriormente. Risulta evidente che il braccio di ferro attualmente in corso non giungerà a soluzione nel breve periodo.