La tensione dopo le esercitazioni congiunte tra Usa e Corea del Sud sale ogni giorno di più. L'intervento massiccio delle forze militari statunitensi a Seul infatti disturba sempre di più Kim Jong-un, che vede la minaccia imperialista troppo vicina alla Corea del Nord, e di risposta continua a rafforzare il suo programma nucleare, ora al massimo della sua potenza. In chiave diplomatica, tuttavia, il regime di Kim si è appellato al Consiglio di Sicurezza Onu con una lettera inviata dal rappresentante della Corea del Nord alle Nazioni Unite, affinché cessino una volta per tutte le manovre congiunte tra Washington e Seul.

Pyongyang: 'basta con le provocazioni'

L'appello di Pyongyang all'Onu è semplice: il Consiglio di Sicurezza deve prendere immediatamente provvedimenti per quanto riguarda le esercitazioni congiunte tra USA e Corea del Sud, al fine di evitare un ulteriore peggioramento della situazione. Per Pyongyang, infatti, le manovre statunitensi servono solo a "gettare benzina sul fuoco" e, da quanto dichiara il regime, non è intenzione di Kim Jong-un starsene con le mani in mano ad attendere le prossime mosse di Washington. "Se il Consiglio di Sicurezza ignorerà le nostre richieste", tuona minacciosa Pyongyang, "allora sarà sotto gli occhi di tutti l'incapacità dell'Onu di essere un organo il cui compito principale è quello di agire per la pace nel mondo".

Una situazione che è degenerata velocemente dopo le recenti affermazioni di Pyongyang sul colpire l'isola statunitense di Guam, obiettivo che strategicamente ha sempre fatto gola alla Corea del Nord. Infatti, nell'isola sono presenti due basi americane, la Andersen (aeronautica) e Apra Harbor (marina), che la Corea del Nord può raggiungere tranquillamente con i suoi missili balistici intercontinentali.

Tillerson: verso "Una soluzione pacifica"

Pyongyang ha tuttavia proseguito con i suoi test missilistici. Non ultimo quello di sabato scorso, con il lancio di ben tre missili balistici caduti nel Mare del Giappone. Sorprendenti, in tal senso, le recenti dichiarazioni del segretario di Stato Usa, Rex Tillerson, il quale ha ribadito che "la strada di Washington va in direzione di una risoluzione pacifica del conflitto, nonostante sia evidente la provocazione da parte della Corea del Nord agli Stati Uniti e a tutti i suoi alleati". Tillerson ha scelto pertanto di lavorare in accordo con la Cina nel tentativo, come ha ribadito, di "portare finalmente la Corea del Nord al tavolo delle trattative".