Mark Asay, fu arrestato nel 1988 per aver commesso due omicidi a Jacksonville: in quella data infatti uccise un ispanico Robert Macdowell di 26 anni e un afroamericano Lee Booker di 34 per motivazioni riconosciute come razziali. In seguito durante i suoi anni in carcere ha dichiarato di essere stato ubriaco il giorno dell'omicidio, ma di non aver avuto motivazioni razziste.

Nella storia della Florida si tratta della prima sentenza di morte eseguita in più di 18 mesi, nei confronti di un bianco per crimini commessi su un uomo di colore.

Le statistiche che mettevano in luce la disparità delle sentenze emesse nei confronti degli afroamericani era stata infatti una delle maggiori armi utilizzate dagli oppositori alla pena capitale.

Adora Obi Nweze, presidente delle Florida State Conference NAACP, che ha dichiarato al Miami Herald che il caso di Asay mette semplicemente in luce quanto gli afroamericani subiscano sentenze sproporzionate. Inoltre ha aggiunto che nemmeno Mark Asay sarebbe mai dovuto essere condannato a morte.

Mark Elliot, il direttore della "Floridians Alternatives to the death penality" , ha invece dichiarato all’ "Associated Press" che questa sentenza nei confronti di un bianco americano non cambierà quello che è successo nel passato della Florida, dove in 170 anni di storia non è mai successo che un bianco venisse condannato per l’omicidio di un afroamericano.

Il mix di Farmaci

Mark Asay, non è stato però solo il primo bianco ad essere condannato per omicidio nei confronti di un uomo di colore; per la sua sentenza è stato infatti utilizzato per l'iniezione letale un mix di farmaci mai utilizzato prima: in primis L'Emotidate, un anestetico che presenta una struttura completamente diversa da quelli usati prima di adesso come il Midazolam che sono diventati sempre più irreperibili a causa del disaccordo delle case farmaceutiche americane nell'utilizzare i loro prodotti per infliggere la pena capitale. L'Emotidate è stato somministrato per primo, seguito dal bromuro di Roncuronio (un paralitico) e infine l'acetato di potassio che ferma il cuore.

Gli avvocati di Asay si sono opposti all'esecuzione, cercando di bloccarla per l'utilizzo di un farmaco che non era mai stato sperimentato prima appoggiandosi alla legge costituzionale che vieta l'utilizzo di pene inusuali e crudeli, ma la maggioranza dei giudici della Corte suprema ha respinto il ricorso, benchè uno dei giudici si sia discostato dalla decisione dichiarando che l'uomo in questione stava per essere utilizzato come una cavia di laboratorio.

Così il detenuto è stato condannato a morte dalla giuria, con una votazione di 9 favorevoli e 3 contrari.

Secondo il portavoce del carcere il detenuto Mark Asay non ha parlato durante l'esecuzione e non ci sono state complicanze, secondo un testimone sarebbe morto in soli undici minuti.

Non sarebbe la prima volta che negli stati Uniti si verificano problemi durante le esecuzioni, dove i mix letali di farmaci creano problemi e lasciano morire i detenuti agonizzando.

Una delle maggiori critiche scaturite dopo l'esecuzione infatti è stata quella della casa farmaceutica Johnson&Johnson, produttrice del farmaco utilizzato che si è stenuamente opposta al suo utilizzo in iniezioni letali. Ma essa non è l'unica a produrre l'Emotide e come in molti altri stati l'identità delle altre aziende viene mantenuta nascosta.

Dopo la Pfizer inc anche altre case farmaceutiche hanno iniziato ad esporsi pubblicamente contro l'utilizzo dei propri farmaci a scopi esecutivi.

L'opposizione delle case farmaceutiche, come dichiara la direttrice di Reprieve, è un passo importante nell'abolizione della pena di morte.