Quando una coppia non si ama e/o non si rispetta più e decide di separarsi nella maggior parte delle volte i guai sono dietro l'angolo. Nella maggior parte dei casi ad avere la peggio è la figura maschile, ma può capitare come in questo caso che per un litigio dei genitori vada nei guai il figlio, che c'entra poco o niente.

L'ispezione della Guardia di Finanza

Di casi di separazione e divorzio conflittuale ne sono piene le stanze di tribunali. Ma ciò che è successo in quest'occasione ha dell'incredibile e probabilmente è una caso più unico che raro.

Il rapporto conflittuale durante la separazione di due coniugi soci in affari ha generato l'interesse della Guardia di Finanza, che si è risolto in un verbale di tasse non pagate. Fin qui sembra solo sfortuna ma il problema più grande è che ci è andato di mezzo il figlio. Spesso nelle separazioni e divorzi i figli sono coloro i quali soffrono di più, ma assolutamente non in termini economici. Purtroppo invece è quello che è successo in Liguria dove, a causa del litigio tra i genitori soci rispettivamente del 75% (l'uomo) e 25% (la donna) di un'impresa, il figlio si è visto recapitare un verbale di evasione fiscale. Dopo 16 anni di vita coniugale la coppia ha sciolto il matrimonio e, durante il processo, la moglie ha chiesto la rendicontazione della gestione della società e il versamento degli utili spettanti a lei in quanto mai percepiti.

A questo punto il tribunale ha ordinato al marito di depositare i rendiconti societari dall'anno 1991 al 2012 disponendo un'ispezione della Guardia di Finanza per accertarne gli utili. Ciò che è venuto dopo non se lo aspettava nessuno, la Guardia di Finanza ha fatto sì il suo lavoro rilevando oltre agli utili spettanti alla donna anche un'evasione fiscale.

Notificando alla coppia i relativi avvisi di accertamento.

Anche il figlio nei guai

Quello che non si aspettava nessuno né tanto meno la coppia è che a finire nei guai fosse anche il figlio. La donna nel 2011 regalò al figlio la sua quota societaria pari al 25%, pertanto la Guardia di Finanza ha ritenuto che anche il figlio fosse complice di fatto dell'evasione e ha notificato anche a lui il verbale.

A questo punto gli ex coniugi hanno fatto fronte comune per cercare di tenere fuori il figlio dalle loro dispute, sostenendo che l'accertamento fosse illegittimo poiché le indagini bancarie non dovevano essere effettuate ai fini fiscali ma soltanto ai fini civilistici per il divorzio. Inizialmente il ricorso della coppia è stato accolto ma in seguito al ricorso dell'Agenzia delle Entrate la Commissione Tributaria ha annullato la sentenza condannando la coppia (e il figlio) al versamento delle tasse evase.