Il tempo passa inesorabile tra una minaccia e l'altra, quest'ultimo suona come un conto alla rovescia di quella che potrebbe sfociare in una delle più grandi guerre di tutti i tempi. Mentre il dittatore Nordcoreano Kim jong un continua a provocare il presidente degli Stati Uniti d'America Donald Trump, nel frattempo gli schieramenti degli USA e dei suoi alleati sono già pronti a rispondere al fuoco al solo minimo cenno di conflitto da parte della Corea del Nord.

Il Generale dell'esercito Nordcoreano parla male di Donald Trump

Se le prime dichiarazioni fatte pubblicamente dal capo del regime Nord coreano hanno fatto infuriare Donald Trump, ovvero la provocazione inerente ad una presunta vendetta per aver richiesto ed ottenuto ulteriori sanzioni nei confronti di Pyongyang, le parole del Generale Nordcoreano Kim Rack-Gyom proferite ai media locali quest'oggi, di certo non saranno ben accette dal capo della Casa Bianca.

Il militare infatti, ha riferito che per avere a che fare con persone che non sono in grado di effettuare un dialogo, riferendosi al presidente degli Stati Uniti, bisognerà mostrare la forza assoluta poichè trattasi di un uomo privo di ragione.

Pyongyang si prepara ad attaccare la base USA

Se Kim jong un si dice pronto ad attaccare la base America di Guam ed il suo esercito si prepara effettuare questa operazione militare entro la metà di agosto, anche gli USA si sono attivati al fine di trovarsi pronti nel caso in cui Pyongyang potrebbe passare dalle parole ai fatti. Nello specifico, il dittatore avrebbe riferito pubblicamente di essere intenzionato a rispondere alla prepotenza americana attraverso un attacco missilistico a Guam, località ad altro concentramento di militari e cittadini americani, che conta attualmente una popolazione di circa 165.000 persone, attraverso il lancio di quattro missili che potrebbero annientare la base e qualsiasi cosa nei paraggi della stessa.

La Corea del Nord potrebbe essere già in trappola

Se da una parte è palese il vanto di Kim jong un per il suo arsenale nucleare e la creazione di mini testate in grado di essere adattate a missili più piccoli, dall'altra ci sono gli Stati Uniti che grazie anche all'appoggio degli alleati, potrebbero avere già in pugno la situazione e riuscire sia a difendersi che ad attaccare senza pietà la Corea del Nord.

La minaccia dell'attacco a Guam sarà fermata dal Giappone, il quale ha già riferito di essere in grado d'intercettare gli eventuali missili che per forza di cose dovranno sorvolare il territorio nipponico prima di arrivare a Guam, oltre al fatto che gli USA si sono detti pronti ad utilizzare tutto l'arsenale nucleare a disposizione nel caso in cui Kim jong un decida di effettuare il lancio missilistico.

Da tener conto anche che l'America può contare sull'appoggio delle truppe sud coreane, difese a loro volta dal sistema anti missile THAAD, oltre ad avere a disposizione cacciabombardieri e truppe di mare che stanno monitorando, unitamente all'esercito giapponese, la situazione coreana. Insomma, si tratta di una sorta di cerchio per circondare la Corea del Nord in una possibile "furia di fuoco", proprio come promesso dal presidente degli Stati Uniti Donald Trump.