Dopo gli attentati di attentati di Barcellona e della Finlandia resta elevata anche in Italia l'allerta. Nelle principali città italiane, inoltre, sono state installate barriere antisfondamento in cemento. Una di queste è genova. Sono infatti due i gruppi di fondamentalisti in Liguria.

Due gruppi di fondamentalisti a Genova

Intanto è emerso che tra Genova e le altre cittadine liguri sono presenti due gruppi di fondamentalisti islamici. Si tratta di quindici persone marocchine o tunisine e in un caso italiana. Secondo il Ministero dell'Interno queste persone sono da tenere sotto attento controllo.

Non si tratta di persone pronte ad azioni immediate, ma possono essere sponde di terroristi che dalla Spagna e dalla Francia potrebbero transitare in Italia. Di conseguenza, queste persone saranno sorvegliate durante i loro spostamenti e avranno cellulari e telefoni sotto controllo per motivi di sicurezza nazionale.

Oltre alle quindici persone 'attenzionate', sono sotto controllo anche altri quattro marocchini in provincia di La Spezia. Non si tratta di persone altamente pericolose come nel primo caso, ma sono comunque persone che potrebbero subire una radicalizzazione e, come tali, seppur in maniera minore, da tenere sotto osservazione.

Un'indagine che va avanti dal 2016

L'indagine che ha portato alle misure nei confronti dei dieci fondamentalisti genovesi è iniziata nell'agosto del 2016 quando questo gruppo è finito sotto osservazione in seguito all'indagine su tre predicatori attivi nel centro storico genovese.

I tre erano stati accusati di terrorismo perché raccoglievano soldi da inviare a jihadisti e stavano realizzando una sala di preghiera nascosta ai più. Dalle indagini si è giunti ai nomi di queste dieci persone tra cui spicca un italiano che si è convertito all'Islam e subito radicalizzato.

I cinque di Ventimiglia e Sanremo sorvegliati per i contatti con jihadisti della Costa Azzurra

Le cinque persone sotto osservazione a Ventimiglia e a Sanremo sono sorvegliati per i loro contatti con dei connazionali residenti in Costa Azzurra. Proprio a Ventimiglia era stato l'attentatore che la sera del 14 luglio dello scorso anno ha seminato la morte sulla Promenade des Anglais. Anche per loro è scattata la sorveglianza durante gli spostamenti e sono stati messi sotto controllo sia i telefoni che i cellulari. Anche per ora l'intelligence italiana ha funzionato.