La Spagna è scossa, come tutta l'Europa e non solo, per il terribile attentato sulla rambla. Un furgone, intorno alle 17 di ieri, è piombato sulla folla, travolgendo decine di persone, cittadini e turisti. Il mezzo avrebbe avviato la folle corsa dalla Rambla de Canaletes, a breve distanza dalla grande Plaça de Catalunya, raggiungendo il mercato della Boqueria. Dalle prime testimonianze dell'accaduto, uno zigzag a fortissima velocità per circa cinquecento metri. Momenti di terrore per quanti stavano passeggiando tranquillamente da quelle parti. Poco dopo, in serata, attraverso l'agenzia "Amaq" è giunta la rivendicazione dell'Isis, che ha definito gli attentatori "soldati dello Stato islamico".

È quanto pubblicato dal Site, il sito di monitoraggio dell'estremismo islamico sul web, diffondendo un'immagine in lingua araba.

Tredici morti, circa ottanta feriti

Tredici i morti accertati, circa ottanta i feriti, di diverse nazionalità. I consolati sono ancora al lavoro per completare le operazioni d'identificazione. Sul luogo dell'attentato sono giunti prontamente i soccorsi e le forze dell'ordine. La zona è tuttora presidiata dalla polizia catalana. Dai controlli sul furgone, abbandonato sul posto dopo lo schianto con un chiosco, è emerso che era stato noleggiato, a quanto pare da un uomo che avrebbe consegnato un documento rubato. Sono stati effettuati due arresti, ma ora si cerca attivamente il conducente, l'autore dell'attentato, l'esecutore materiale della strage, colui che alla guida del mezzo ha seminato morte e sangue, riuscendo a fuggire poi indisturbato tra la folla terrorizzata.

La fuga sarebbe avvenuta a piedi. Dalle descrizioni raccolte, l'attentatore non sarebbe più alto di un metro e settanta. Massiccio il numero di posti di blocco sul territorio, finora senza esito. Non si escludono sviluppi importanti nelle prossime ore.

L'assurda 'mattanza'

Il Governo catalano ha deciso tre giorni di lutto nazionale.

In Spagna si respira aria pesante, aria di grande paura, che domina anche altrove dopo l'ennesimo attacco terroristico al cuore dell'Europa. Dopo quelli che hanno colpito Francia e Germania. Sale, intanto, il numero delle vittime innocenti dell'assurda "mattanza" che, giorno dopo giorno, sta condizionando inesorabilmente abitudini, comportamenti e stili di vita.

Perché non si può non avvertire disagio e insicurezza durante spostamenti e viaggi verso le grandi città, alla luce di quanto sta accadendo. Episodi sempre più frequenti, nei momenti e nei luoghi che nessuno si aspetta.

'Non ho mai avuto così tanta paura'

Sui social, le testimonianze di alcuni italiani a Barcellona. "Non ho mai avuto così tanta paura", si legge in uno dei tanti messaggi. Poche parole per dire tutto. Un altro connazionale aggiunge: "È stato terribile vedere persone colpite volare via di fronte a me, è stato terribile scappare via con la paura di essere uccisi". Attimi di panico assoluto, che possono riassumersi in "uno shock". Lo stesso fa riferimento alla zelante attività della polizia spagnola tutti i giorni, a tutte le ore, nella stessa zona, e non sa spiegarsi come sia potuto accadere un fatto del genere.

C'è chi ringrazia Dio per non essersi trovato lì, avendo deciso solo per caso di trascorrere in maniera diversa quelle ore, e chi grazie a una telefonata si è fermato prima che sopraggiungesse il furgone, evitando inconsapevolmente il devastante impatto. Facebook ha attivato il Safety check, lo strumento che consente agli utenti nelle vicinanze dell’attentato di rassicurare amici e parenti.