Ieri sera a Napoli, un uomo si è sentito male mentre aspettava un amico al binario 14 della Stazione Centrale di Piazza Garibaldi. E' subito partita la chiamata al 118, erano circa le 9 di sera, però l'ambulanza è arrivata soltanto trenta minuti dopo e per la vittima non c'è stato più niente da fare.

Chi era la vittima?

L'ambulanza arriva 30 minuti dopo e Marco D'anielo, il 42enne di Pompei, non c'è l'ha fatta, è venuto a mancare. Adesso su questa tragedia che era del tutto evitabile, indaga la Procura di Napoli che ha avviato degli accertamenti.

Appena avuta la certezza della terribile tragedia, la Polizia Ferroviaria, ha avvisato il PM di turno Stefano Buda, che ha disposto l'autopsia per verificare con certezza le cause della morte dell'uomo. Secondo alcune indiscrezioni il 42enne di Pompei, soffriva già di una patologia ematologica e avrebbe avuto un'emorragia interna. Nonostante ciò, a suscitare tanti interrogativi è quel lasso di tempo tra la richiesta di intervento dei medici e l'arrivo dell'ambulanza. Secondo la ricostruzione del 118, quando è arrivata la chiamata alle 21:02, non c'era nessun ambulanza disponibile.

Interrogativi sul ritardo dell'ambulanza

Dunque per circa 20 minuti non era disponibile nessun ambulanza. Successivamente, verso le 21:20 c'è stato il primo mezzo di soccorso disponibile, proveniente da Pietravalle però senza medico a bordo.

Dopo circa 3 minuti, si è finalmente liberata un'ambulanza proveniente da Ponticelli, a circa 7 chilometri dalla stazione centrale, con a bordo un medico. Dunque dopo 10 minuti verso le 21:30 è arrivata alla stazione ma ormai per Marco D'aniello non c'era più nulla da fare.

Le parole del direttore centrale del 118

"Il problema principale è che le risorse a nostra disposizione sono insufficienti.

Secondo la normativa vigente dovremmo avere circa 24 ambulanze a disposizione, invece ne abbiamo solo 17, tra cui una è sull'isola di Capri." Queste le parole del direttore del 118, Giuseppe Galano, che poi aggiunge: "Per di più, di queste 16 a disposizione, soltanto 14 sono funzionanti nell'arco delle 24 ore. Non è possibile tutto ciò, visto che ogni anno ci confrontiamo con numeri molto rilevanti: pensate che in un anno intero, riceviamo quasi 600.000 chiamate e sono più di 60.000 gli interventi che effettuiamo. Il nostro personale è sempre a completa disposizione e si sacrifica molto, però il problema dell'emergenza territoriale c'è e va affrontato."